Catania

Chiariamo subito che il non fallimento del Catania (almeno per ora) è una notizia che fa piacere perchè al di là del campanilismo, vedere sparire un’altra squadra siciliana sarebbe stato triste. E poi il fascino del derby è unico ed anche se crea grosse rivalità è qualcosa che sprigiona un’adrenalina tutta sua. Dunque meglio che ci sia piuttosto che no.
Fatta questa premessa, abbiamo fatto due riflessioni banali sul passaggio di proprietà atteso per oggi dopo l’asta di ieri in cui la Sigi è riuscita ad aggiudicarsi le quote della società etnea.
Oggi il Catania e la Sigi hanno evitato che il Tribunale Fallimentare andasse avanti e dichiarasse fallito il club. Ha accettato la proposta dei nuovi proprietari e scongiurato il fallimento. Attenzione, non significa che da domani saranno rose e fiori.
Abbiamo riflettuto bene su questa vicenda ed il fatto che Sigi si è aggiudicata l’asta non significa quasi niente. Adesso bisogna vedere se i nuovi imprenditori avranno anche i soldi per risanare una situazione difficile, pagare stipendi, fideiussioni varie e tutto ciò che serve per l’iscrizione al campionato. E purtroppo il parallelismo col Palermo non può essere negato.

Anche lo scorso anno il Palermo fu venduto: prima agli Inglesi, poi a Foschi-De Angeli ed infine ad Arkus. Poi sappiamo com’è finita. Certo nel caso del Palermo fu più facile acquisire la società visto che bastavano soltanto 10 euro. Ma anche a Catania la situazione è complessa con più di 50 milioni di debiti. A Palermo i debiti erano forse meno ed a Catania hanno si tantissimi debiti ma anche un bel centro sportivo che vale tanto.

E’ vero che quelli di Sigi hanno scongiurato il fallimento, per adesso, ma ciò non significa che hanno risolto tutti i problemi, sia chiaro.
Anche Emanuele Facile o i galantuomini di Arkus si riempivano la bocca con operazioni di risanamento e progetti futuri.
Per carità, nessun paragone con i nuovi proprietari del Catania che sembrano persone oneste, persone corrette al contrario di chi prese il Palermo.
Parla la storia lavorativa di Pagliara, esperto manager dello sport e parla anche la sua onesta intervista realizzata con noi.
Però il problema della situazione debitoria del club resta e sarà complesso risolverla.

La logica della Sigi, per provare a risanare il bilancio ed andare avanti speditamente, potrebbe essere quella di provare a trovare un accordo con i creditori, convincerli cioè ad “accontentarsi” del 15-20% di quanto dovuto (cifra assolutamente ipotetica, sia chiaro).
Come si vociferava lo scorso anno anche per la situazione del Palermo, cercare di convincere cioè i creditori che per non rischiare di perdere tutto, potrebbero recuperare in questo modo qualcosa. Se l’operazione dovesse riuscire avrebbero una società in serie C ma, cosa ancora più importante, un centro sportivo come Torre del Grifo che da un punto di vista immobiliare ha un valore non indifferente.
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