Roberto Floriano, esterno offensivo del Palermo, ha rilasciato quest’oggi dichiarazioni in esclusiva per Eleven Sports, dove ha avuto modo di parlare anche della sua avventura palermitana.
In merito al suo futuro in rosanero Floriano non ha tanti dubbi: “L’intenzione è quella di far parte del progetto, per riportare il Palermo in una categoria migliore, come la Serie B. Mi auguro di restare, perché Palermo è veramente bella in tutti i sensi. Speriamo che si continui così”.
Sui tifosi Floriano ha grandi parole di elogio: “La media spettatori quest’anno era altissima, sui 16.000. E’ una piazza importantissima, la quinta città d’Italia. Poter fare parte di una città così importante è un orgoglio”.
Sulle poche partite giocate fino a questo momento con la maglia del Palermo, Floriano ne ricorda particolarmente una: “A Licata la sconfitta più amara, nel secondo tempo meritavamo qualcosa in più. Avrei voluto rigiocare quella partita, dato che la sconfitta è sempre la più brutta da digerire…”
“Io il nuovo Miccoli? In comune abbiamo solo le origini e l’altezza (ride, ndr). Lui è stato un giocatore straordinario, era uno dei miei preferiti. Non potrei mai paragonarmi a quel tipo di giocatori, sebbene faccia piacere questo accostamento, Miccoli è di un altro pianeta”.
“Due giovani che mi hanno impressionato parecchio sono Silipo e Felici, due giovani validissimi. Se meritano i giovani devono avere i loro spazi. Dal Bari consiglierei Antenucci, è fortissimo, purtroppo ho giocato solo 6 mesi con lui. E’ un giocatore che in C ha fatto 20 gol, e lo porterei in ogni squadra”.
“Questa società non fa mai mancare nulla. Appena è partita la quarantena abbiamo avuto ciò che serviva, sono super disponibili e super pronti. La programmazione è importante, poi con una società così importante e competitiva non si può che far bene”.
“Quando mi ha chiamato il Palermo ero molto felice. A Bari non stavo giocando molto, e sembrava che le strade dovessero separarsi. Io ho firmato il 3 gennaio, la trattativa è stata abbastanza veloce, perché sapevo in che piazza meravigliosa andavo a finire”.
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