La società stavolta decide di non allinearsi ai professionisti.
Il protocollo per la sicurezza impone costi elevati, il via libera solo se ci saranno certezze sulla ripresa del campionato.
Al «Barbera» si potrà continuare a lavorare individualmente anche da lunedì prossimo.
Il piano è già pronto. In caso di ripartenza squadra in ritiro, controlli medici per tutti e sedute solo allo stadio.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Il calcio italiano si avvia a riprendere gli allenamenti di gruppo, il Palermo no. Stavolta il club rosanero non può accodarsi alle società professionistiche…
Inizia così l’articolo di Benedetto Giardina che sottolinea come la società ha deciso di non allinearsi ai professionisti visto che la ripartenza del campionato di serie D è praticamente impossibile. Tante società hanno già fatto sapere di non poter sostenere le spese per le norme di sicurezza da rispettare in caso di ripresa degli allenamenti ed il club rosanero, che ha sempre detto di accollarsi le spese in caso di ripartenza, questa volta ritiene inutile andare incontro ad una spesa notevole, visto lo stop imminente dei giochi.
perché sostenere determinate spese senza avere garanzie sulla ripresa del campionato? O meglio, perché fare tutto ciò se tra i dilettanti è ormai opinione comune che la stagione sia già conclusa?, scrive Giardina.
A peggiorare il quadro le parole del dottor Capua, membro della commissione medica della Figc, che ritiene che i campionati dilettantistici debbano ricominciare solo dopo che si è trovato un vaccino. I rosa potranno continuare ad allenarsi al Barbera in maniera individuale ma tutti sono in attesa del rompete le righe per far ritorno nelle rispettive famiglie.
La squadra, intanto, continua ad allenarsi (senza il tecnico Pergolizzi, a casa e in scadenza di contratto), aspettando una decisione definitiva, scrive Giardina in conclusione di articolo.
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