Belly Mujinga, addetta ai biglietti delle ferrovie britanniche, è morta a causa del coronavirus, dopo che un utente le aveva tossito e sputato a addosso dicendo di essere malato. Non per incidente ma è stata una specie di aggressione: la polizia ha aperto una inchiesta per rintracciare l’aggressore. Belly aveva 47 anni ed era al lavoro con una collega alla centralissima Victoria Station di Londra, quando entrambe sono state avvicinate dall’uomo che avrebbe tossito e sputato addosso alle donne. Pochi giorni dopo entrambe si sono ammalate entrambe. Belly, che già soffriva di problemi respiratori, è morta il 5 aprile dopo essere stata ricoverata in ospedale.

il sindacato TSSA (Transport Salaried Staffs’ Association) spiega che “erano nella hall accanto al bancone quando sono stati aggredite da un utente che sputava su di loro. Un uomo ha tossito su di loro e e poi ha detto che aveva il virus. Alcuni giorni dopo il medico della signora Mujinga ha prescritto un congedo per malattia, notando che soffriva di problemi respiratori. Ha quindi smesso di lavorare mettendosi in quarantena ma le sue condizioni sono peggiorate. Ed è stato necessario il ricovero in ospedale. La bigliettaia è stata intubata, le hanno attaccato il respiratore: cure vane, tre giorni dopo Belly è morta lasciando suo marito e la figlia di 11 anni che non era stata in grado di vedere la mattina in cui ha lasciato casa, portata via dall’ambulanza. Ci sono serie domande sulla sua morte, non era inevitabile. Il sindacato ha chiesto che le famiglie di tutti i lavoratori nell’area uccisa dalla malattia di Covid-19 ricevano un compenso dal governo, come già accade per gli operatori sanitari”.

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