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Qualche giorno fa vi abbiamo presentato un articolo in cui parlavamo di ipotesi B2 o C d’eccellenza. Avevamo anche azzardato parlando di serie c semiprofessionistica. Era solo un ragionamento logico e figlio dei tempi che stiamo vivendo e che inevitabilmente avranno ripercussioni serissime sui campionati minori, dalla serie C fino ai dilettanti dove si assisterà a vere carneficine di club, già tribolanti in tempi di non covid-19.
Diciamo la verità: difficilmente il campionato di serie D potrà riprendere regolarmente. Sarà già difficile che possa riprendere senza rigide norme sanitarie, poiché molte società legate a piccoli imprenditori locali andranno in difficoltà.
La situazione peggiora se, come sembra ovvio, il Governo del calcio imporrà dei criteri di sicurezza che determineranno spese notevoli (intorno a 100 mila euro) che poche squadre potranno permettersi. Insomma se io fossi il Palermo pianificherei già la serie C.
Ma quale serie C? L’attuale Lega Pro, campionato attualmente professionistico o una nuova serie C, semiprofessionistica? Oppure il calcio di terza serie andrà verso una riforma dei campionati che prevederà una categoria intermedia?
Ed il sospetto di un possibile ritorno del semiprofessionismo è confermato dalle parole di alcuni presidenti di squadre di Lega Pro. Prendiamo gli ultimi due esempi, apparsi sui giornali sportivi appena ieri.
Il presidente del Potenza Caiata, dice chiaramente: “Senza una drastica riforma almeno 40 società non potranno iscriversi alla nuova stagione. Questo calcio non è più sostenibile in un momento di grave emergenza, che non è ancora iniziato dal punto di vista finanziario… Non è possibile contare cento società professionistiche: se le leghe ritengono di risolvere i problemi con il turnover di club e presidenti, facciano pure, ma il forfait si registrerà in Lega Pro, per non parlare di quelle dilettantistiche… E’ accertato che ogni campionato si chiude con un bilancio negativo, in media, di 500 mila euro per ogni club. Appare scontato che pochi potranno assumersi tale rischio per la prossima stagione … Per salvare la Lega Pro occorrerà snellirla, oppure riportarla a livello semiprofessionistico, come in passato”.

Gli fa eco il presidente del Giana, Bamonte: “Credo che difficilmente torneremo a giocare inquesta stagione; questo campionato, di fronte a quello che sta passando il Paese, dovrebbe essere annullato per ricominciare l’anno prossimo daccapo con le stesse squadre. Spero che arrivi un aiuto dallo Stato per continuare a pagare gli stipendi dei giocatori e che la fidejussione di quest’anno sia svincolata in modo da poterla riutilizzare per la prossima iscrizione. Il semiprofessionismo e un nuovo regime fiscale possono essere la base per la ripartenza della Serie C”.

Ed in caso di semiprofessionismo, il Palermo che ha conquistato una promozione per un torneo professionistico come l’attuale Lega Pro, come sarebbe trattato? Ed il Monza di Berlusconi, accetterebbe un annullamento del torneo con la B già in tasca? Troppi dubbi, troppe perplessità ma una quasi certezza: se riparte il calcio, probabilmente sarà quello di A e di B. Forse…
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