Non ci saremmo mai aspettati che andasse a finire in questo modo: la stagione sportiva, la vita di tutti i giorni. Prima eravamo tutti super impegnati, chi per il lavoro o per lo studio. Nel frattempo si aspettava il weekend per gustarci il calcio. E poi il momento più sentito dai tifosi rosanero: andare allo stadio per vedere la partita del Palermo. Aspettare sempre più o meno due settimane per ritornare a soffrire con amore, e non importa quanto farà male perché qui ci si è abituati ormai.

Anche se il Palermo è primo in classifica e risollevato dopo la vittoria per 4-0 contro un Nola in vacanza: era un altro step importante, quasi d’avvicinamento alla trasferta infuocata di Torre Annunziata. Prima la fermata a Rossano contro il Corigliano, sulla carta facile ma con tante insidie dietro l’angolo. Due trasferte che potevano dire molto sul destino del campionato. “Potevano” perché adesso siamo a un punto il quale non sa se sarà seguito da un “a capo”.

Le partite non più future

Doveva essere un periodo del calendario abbastanza atteso, avvincente, che poi si è trasformato nello stop di tutto lo sport a causa di un maledetto virus. Probabilmente un’ipotetica vittoria in casa del Savoia avrebbe mandato in discesa la stagione. Ma non si sa come: senza tifosi rosanero a causa dei tanti dialoghi a distanza tra le due società, a porte chiuse per l’attuale emergenza nel caso si sarebbe continuato a giocare, o con entrambe le tifoserie in un’atmosfera che sarebbe stata affascinante.

Per poi tornare trionfanti al Barbera contro la Palmese, dopo un mese tra partite fuori casa e la sosta per il Torneo di Viareggio. Altre tre trasferte in Sicilia per riaccendere l’atmosfera da derby: Acireale, Troina e Messina non saranno mai come Catania, ma il momento arriverà. Trasferte che, stando alla storia, non si ripeteranno mai più, spera il tifoso rosanero. La trasferta doveva farla anche il vicepresidente Tony Di Piazza: dall’America contro il Castrovillari, per festeggiare all’ultima partita in casa la vittoria del campionato.

E’ il terzo anno consecutivo che il Palermo vuole tentare una promozione e quest’anno, quando tutto sembrava andare liscio, c’è stato sempre un qualcosa che ha deviato il desiderio. Non c’è da preoccuparsi, la situazione è diversa. Anche quando si ritornerà al Renzo Barbera sarà diverso, per tornare a rivivere quelle due settimane d’attesa tra una partita e l’altra tra le mura amiche.

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