Palermo

Una mezz’ora da Re. Da subentrante, Andrea Silipo prende per mano il Palermo e decide di vincere la partita a suon di numeri da prestigio: dapprima, al minuto 72, con un meraviglioso sinistro a giro dal vertice destro dell’area di rigore che ha terminato la sua corsa sotto il sette; dipoi, servendo un assist al bacio per l’ex-Torino Lucca, che ha dovuto solamente spingere il pallone in rete per un comodo 2-0. In mezzo tante giocate da stropicciarsi gli occhi, sullo stretto o in velocità, per il talento classe 2001 dimostratosi Domenica pomeriggio semplicemente imprendibile, se non largamente fuori contesto per la categoria.

Eppure fa panchina, verrebbe da dire. La comprovata abbondanza del Palermo sta esattamente in questo; disporre di elementi di altissimo valore anche tra le riserve è un fattore di assoluto rilievo: i campionati li si vincono almeno in 20 effettivi, dal momento che i titolarissimi possono incappare in alcuni momenti di scarsa lucidità, come d’altronde capitato nelle ultime settimane. Alcuni big, del calibro di Martin (rilevato non casualmente da Mauri a metà secondo tempo), Martinelli e Floriano non hanno ieri pomeriggio disputato una prestazione convincente, al netto delle loro qualità di indubbio spessore per la quarta serie.

Neppure Ferdinando Sforzini, che aveva siglato una doppietta nell’ultima partita casalinga dei rosa (2-0 contro il FC Messina), ha dato l’impressione di potere incidere sul match. Seppur servito poco e male, il “tagliagole” non è apparso in straordinaria forma fisica, risentendo probabilmente delle ultime uscite tutte da titolare dopo un periodo di lunga degenza causa infortunio. Per fortuna, la linea verde è venuta (ancora una volta!) in soccorso: a prendere il posto dell’ex-Avellino è stato il neo-acquisto Lorenzo Lucca, che ha fornito spunti interessanti al di là della segnatura, che ha chiuso fondamentalmente le porte del pareggio al Biancavilla. Il centravanti torinese, un vero e proprio terminale boa, ha conteso diversi palloni sporchi e fatto continuamente “a sportellate” (come da gergo) con la retroguardia etnea; e di più, non ha neppure disdegnato il movimento in avanti a dettare linee di passaggio per i centrocampisti e, principalmente, per la furente batteria di esterni d’attacco (Silipo-Floriano).

Le energie di taluni under, compreso un propositivo Doda appena di rientro dallo stop di un mese per la lesione al ginocchio, hanno trasfigurato il volto di Palermo-Biancavilla e rinfrescato una manovra ben poco brillante per 45′. Il Palermo del primo tempo era imbrigliato nella morsa di un accorto Biancavilla, che chiudendosi a riccio sbarrava vie facili al passaggio in verticale. La staticità di Sforzini, per le caratteristiche di un attaccante che effettivamente non fa dello scatto la sua miglior qualità, obbligava talora il Palermo ad affidarsi costantemente alle ali d’attacco, che erano però puntualmente marcate a vista dai terzini ospiti. E con un Floriano non esattamente in spolvero, il pallone faceva ristagno a centrocampo, più precisamente sulla mediana dove un incerto Martin ha perso alcuni palloni di troppo.

Pergolizzi aveva inoltre constatato un’altra defezione nello scacchiere rosa: i terzini Vaccaro (da cui sarebbe lecito attendersi una spinta più martellante) e Accardi (più difensivo) hanno mancato di sovrapporsi in diverse circostanze nella prima metà di gara. Il tecnico ha pertanto mandato in campo il rientrante Doda, spostando inevitabilmente sulla corsia di destra la trama offensiva della capolista, e destinando al palermitano Accardi la gestione difensiva (suo il salvataggio, o quantomeno la pressione vincente, sul pallone calciato alto da Lucarelli ad inizio ripresa).

Il resto è tutto marca del gioiello classe 2001. Perché la gara era tutto sommato equilibrata e, nonostante il Palermo avesse sì aumentato la pressione sul fronte offensivo, non aveva ancora saputo pungere con estrema decisione. E, lo si sa bene, quando il gioco latita ed i compagni dimostrano di non essere in forma smagliante, i singoli possono decidere gli incontri da un momento all’altro.

Silipo, l’eroe del felice pomeriggio rosa, ha di certo numeri interessanti e ne ha dato appena ieri più che un assaggio, ma si accantonino per adesso i paragoni illustri. Parlare già di Dybala o Miccoli è fuorviante, oltre che dannoso per un ragazzo ancora distante tre categorie dal calcio che conta. Il giovane va semplicemente assistito nella sua crescita personale e preservato dai possibili assilli di una piazza esigente.

La società, invece, ha avuto l’ennesima rassicurazione di possedere prospetti che potranno segnare il suo futuro. Tuttavia, il cartellino di tanti under (Silipo compreso, nonché Langella, Felici e Kraja) è di breve scadenza, corrispondendo questa al 30 Giugno: compito primo di Castagnini e Sagramola sarà trattenere diversi di questi elementi per dare continuità al progetto SSD Palermo.

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