Catania Lucarelli

L’unica nota positiva di un ambiente ormai allo sbando è l’allenatore del Catania Lucarelli, un uomo che di certo è ormai conosciuto anche per la sua schiettezza e che ha detto chiaramente che il suo trasferimento al Catania si è trasformato presto dal sogno di approdare in B alla paura di dover lottare per non retrocedere: “Ho chiesto aiutato e nessuno mi ha aiutato, ma non mollo“.

La solitudine di un uomo che nella sua schiettezza, in una società a volte assente, ha cercato di prendere in mano più volte la situazione anche sul fronte mercato, parlando con il Livorno e provando a convincere giocatori ad accettare la proposta Catania. Anche sul fronte comunicazione, come si evince dalle pagine della Gazzetta dello Sport, è sempre stato il solo a parlare, insieme a qualche giocatore.

Dopo la sconfitta contro il Monopoli ancora più dure sono suonate le parole di Lucarelli:

Resterò anche se il Catania dovesse affondare la baracca. E non è una questione di soldi, ma di principio. Se dovessi farvi leggere la cifra della busta paga di ottobre vi rendereste conto. Il mercato? La pensiamo allo stesso modo. Posso essere incavolato (il termine usato è stato un altro, ndr) ma non voglio sparare e alimentare altri problemi. Lavoriamo da soli. Ho chiesto  aiuto, nessuno mi ha porto una mano“.

Adesso per il Catania gli obiettivi sono totalmente cambiati ed il tecnico etneo non si nasconde dietro giri di parole: “Bisogna evitare i playout e salvarsi senza sofferenze“.

Specchio questo di obiettivi mutati: squadra senza centr’avanti, una difesa allo sbando, un Catania senza tifosi che registra il minimo storico stagionale con sole 673 persone paganti allo stadio nei giorni della festa patronale di Sant’Agata e del (quasi) funerale del calcio cittadino.

Ieri è stato anche il giorno della ratifica delle dimissioni di Pietro Lo Monaco che lascia, con il consenso del Cda, il ruolo di amministratore delegato, ma resta direttore generale. Al suo posto un nome nuovo per il calcio, quello dell’ingegnere Giuseppe Di Natale, ex responsabile del Cara di Mineo. Di Natale è nato a Palermo e “dovrà elaborare – si legge nel comunicato del Cda – un piano strategico finalizzato al superamento dell’attuale fase, nell’ottica di un raggiungimento degli obiettivi societari e sportivi”. La squadra oggi riprenderà ad allenarsi per la trasferta di Cava.

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