Il centrocampista arriva dal vivaio della Roma e a Palermo vuole diventare importante come il suo omonimo che ha fatto la storia del calcio in rosanero.
“Con Fausto non c’è nessun tipo di parentela ma qui ne parlano tutti bene e mi piacerebbe imitarlo.
A Trigoria mi sarei voluto allenare almeno una volta con Totti ma di lui mi resta soltanto una fotografia”.
La scheda–Andrea Silipo, compirà 19 anni il 17 aprile. Romano e romanista è alla sua prima esperienza in una prima squadra. Nel settore giovanile giallorosso ha contribuito con una doppietta alla vittoria dello scudetto in finale sull’Atalanta nel 2018 con l’under 17. Quest’anno l’approdo in Primavera, categoria in cui ha giocato solamente una partita in Youth League, prima di indossare il rosanero.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola
Il cognome non è proprio l’unica cosa che hanno in comune: Andrea e Fausto Silipo condividono anche il fatto di avere segnato entrambi all’esordio in maglia rosanero.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che intervista il giovane attaccante rosanero Silipo, solo omonimo del più noto Fausto che giocò in rosa diventandone anche il capitano.
Vi riportiamo alcuni passaggi dell’intervista che potete trovare integralmente su Repubblica in edicola:
“il gol? Mi avevano parlato del calore del “Barbera”, ma il boato mi ha fatto un certo effetto… Insieme ai miei genitori abbiamo fatto tanti sacrifici e il mio obiettivo resta diventare un giocatore importante. ..Lontano da casa sto provando la vita da calciatore vero. All’inizio pensi che potrebbe essere complicato, che ti mancherà la famiglia e gli amici. Mi sto trovando bene anche per come sono stato accolto…vivo con Rizzo Pinna, Kraja e Peretti…. Per mangiare ognuno bada a sé stesso, ma se siamo tutti insieme ci organizziamo per una cena unica..Mi piace mangiare e assaggiare tutto. Qui a Palermo ho assaggiato tutte le specialità. Anche le stigghiole, quelle le ho assaggiate quando siamo andati a pranzare tutti insieme con Pergolizzi a Monreale..”
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