Rosario Pergolizzi è il migliore allenatore della storia recente del Palermo: migliore persino di Guidolin, Delio Rossi e Iachini. A dirlo sono i numeri: l’allenatore palermitano fino a questo momento ha raccolto 40 punti in 16 partite, con una media invidiabile di 2,5 punti a partita.

Nessuno prima di lui negli ultimi anni era riuscito a fare meglio nelle prime 16 partite d’esordio sulla panchina del Palermo, nemmeno gli allenatori che più sono rimasti nel cuore dei tifosi: tra questi vi sono Guidolin, Delio Rossi e Iachini. Il primo, infatti, nel suo migliore esordio a Palermo (2006/07) riuscì a collezionare 31 punti in 16 partite, facendo addirittura peggio nel 2004/05 (29 punti) e nel 2007/08 (24 punti).

Delio Rossi, malgrado sia stato in grado di portare il Palermo ad un passo dalla Champions, nelle sue prime 16 panchine si dovette fermare a 30 punti. Meglio di lui fece Iachini nell’anno della Serie B, quando riuscì a fare 34 punti nelle prime 16 gare.

Non bastano però i numeri per convincere la tifoseria palermitana della bontà del lavoro di Rosario Pergolizzi. Molti lamentano che il tecnico non regali prestazioni degne della rosa a propria disposizione, e che dunque non sia un allenatore all’altezza della situazione e che riesce a resistere soltanto grazie alla forza della rosa in relazione alla categoria.

Sulla qualità del gioco – soprattutto durante le trasferte – non si può dar torto ai tifosi: questo Palermo diverte solo a sprazzi nelle partite casalinghe. Eppure a questo punto sorgono delle considerazioni quanto mai banali, ma vere: la prima è che col bel gioco non si è mai vinto nulla, giacché sono le squadre solide dietro e ciniche davanti che riescono a trionfare e ad ottenere i propri obiettivi.

La seconda è che nemmeno con Iachini, allenatore amato dalla maggioranza dei tifosi e che molti avrebbero voluto quest’anno sulla panchina, si era mai visto il bel gioco, bensì si era vista una squadra molto forte rispetto alla categoria e che in difesa mostrava una certa solidità.

Rosario Pergolizzi fino a questo momento non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori più illustri sulla panchina del Palermo: i risultati sono dalla sua parte, la squadra finora lo segue e ottiene i risultati che tutti si aspettavano che ottenesse. Eppure non ci si sottrae mai al giudizio della gente: vorremmo la perfezione, ma non può essere.

Sarebbe facile a questo punto prendersela con la gente che lo critica, poiché ci si estromette sempre: ma non è questo il caso. La passione per la propria squadra del cuore va vissuta senza alcun freno, ed è naturale che tale passione porti chiunque ad esprimere dei giudizi per il bene del Palermo. Ognuno è libero di esprimere la propria opinione e la propria preferenza su un allenatore invece di un altro, e ognuno è libero di dipingere Rosario Pergolizzi come può, come deve, come crede.

Lui stesso ne è cosciente: nell’ultima conferenza stampa pre-gara ha affermato candidamente che probabilmente qualcuno avrebbe voluto un allenatore maggiormente titolato. Il giudizio della gente è arrivato persino all’orecchio dell’allenatore, che però ha adottato un atteggiamento stoico alle critiche e non ha lasciato che queste condizionassero il suo lavoro. Non ha mai pensato di non meritare ciò che ha e fin dove è arrivato, ha pensato soltanto a lavorare e lasciar parlare gli altri.

Rosario Pergolizzi nella sua avventura palermitana fa da tela: una tela bianca sopra cui ognuno riesce a dipingere soltanto ciò che vuole vedere, ignorando i risultati finora ottenuti. Siamo come tele, nessuno escluso: nemmeno l’allenatore del Palermo.

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