Nel ’97 il piccolo mediano della Turris andò fra i pali e ipnotizzò Scarafoni.
A fine partita Arcoleo sussurrò nell’orecchio di Tarantino qualcosa di irripetibile.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola

un portiere «mignon» ha segnato uno dei campionati più tristi della storia rosanero
Inizia così l’editoriale di Carlo Brandaleone che sottolinea come in queste prime giornate di Serie D si sono visti all’opera portieri decisamente bassini, cosa improponibile nei campionati professionistici. Anche nel passato il Palermo ha avuto una portiere non altissimo, Graziano Vinti che però era un metro e ottanta.

Il racconto di un episodio accaduto il 16 novembre del 1977, in un Palermo-Turris; la terza vittoria di fila, avrebbe potuto rilanciare i rosanero affidati nuovamente ad Arcoleo dopo una parentesi poco felice di Rumignani. In quella partita il portiere della Turris colpi inspiegabilmente Scarafoni e venne espulso. Al 94’l’arbitro assegna un calcio di rigore ai rosanero e in porta andò un piccolo centrocampista, il più basso della squadra: Tarantino.

Da giovanissimo aveva giocato nel Palermo e ne era stato scartato quindi aveva probabilmente qualcosa da vendicare. Nonostante un tiro forte e a mezz’altezza, Tarantino volò e riuscì a parare quel calcio di rigore. Dopodiché l’arbitro fischiò la fine.
A fine partita scrive Brandaleone Arcoleo sussurrò nell’orecchio di Tarantino qualcosa di irripetibile.

La casa del piccolo centrocampista a Ficarazzi fu invasa da amici, parenti e giornalisti.
Un episodio che cambiò la stagione perché a due giornate dal termine i tifosi imbestialiti chiusero la squadra negli spogliatoi del Barbera con un lucchetto.
Poi la squadra retrocesse in C2 dopo lo spareggio con la Battipagliese ma venne ripescata grazie al fallimento dell’Ischia.

Ma senza quel miracolo di Tarantino, scrive Brandaleone in conclusione, la stagione probabilmente avrebbe preso una piega diversa.
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