In vista del match di domenica contro il Palermo, ha parlato, ai microfoni de la ZanzarosaNunzio Calogero, il direttore generale del Marina di Ragusa:

“Giocheremo in uno degli stadi più prestigiosi d’Italia, al cospetto del grande Palermo, con rispetto ma anche con l’orgoglio di chi rappresenta l’intero comprensorio Ibleo, zona avvezza più a esultare per una sfera finita in un cesto (la Nova Virtus Ragusa, adesso in C, vanta trascorsi prestigiosi, tali da annoverare negli anni 90 presenze in A2. ndr) che non dentro lo specchio di una porta di calcio.

Per noi, piccola realtà reduce dalla promozione in quarta serie dopo l’esaltante vittoria del campionato interregionale, calcare il terreno di gioco dove si sono esibiti campioni del calibro di Miccoli, Pastore, Cavani e tanti altri, è un grande onore. Ma statene pur certi, ai miei ragazzi non tremeranno le gambe, anzi, scenderanno in campo carichi e vogliosi di ben figurare. Se poi, considerate che nel nostro organico, oltre allo stesso tecnico Salvo Utro, figurano tanti calciatori nativi di Palermo, potete ben immaginarvi quale sarà la voglia di ben figurare al Barbera. 

Lasciatemelo dire, quella campana è la migliore compagine da noi affrontata finora, costruita per tentare il grande salto. Ho la sensazione che il Savoia darà filo da torcere all’Acireale, altra formazione tosta di questo girone e persino al Palermo, che considero in assoluto, organico alla mano la fuori serie del torneo.

Nonostante la rosa con diversi elementi da serie B sulla quale poteva contare, anche il Bari, lo scorso anno, ha attraversato momenti non facilissimi, tali da potere tranquillamente affermare che la serie D, per tanti motivi è una delle categorie più complicate in assoluto. 

Potendo contare su budget limitati, la nostra risorsa più importante non potrà che essere l’entusiasmo, volto anche al progressivo coinvolgimento di scuole e famiglie. Rappresentiamo, come detto, il comprensorio Ibleo, e di questo ne andiamo fieri. Il nostro allenatore è un motivatore, sa bene come valorizzare i giovani e tenere alta l’attenzione dei più esperti”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui