Palermo tifosi

Ho aspettato, come tutti gli addetti ai lavori e coloro i quali avessero a cuore le sorti del Palermo, che arrivasse l’ufficialità della fine, prima di scrivere queste righe. Ho atteso il 12 Luglio con tranquillità, senza paura, come chi è consapevole che una storia è destinata a terminare. C’è chi dice che questa morte del Palermo Calcio abbia un sapore di sollievo, di epilogo “dolce”, ma la morte, in qualunque modo avvenga, non potrà mai essere degna di tale appellativo perchè di fine si sta parlando ed è ora che tutta quanta Palermo e i Palermitani si comincino ad abituare.

Oggi 12 Luglio 2019, termina una storia meravigliosa, quella rosanero. Una storia d’amore e di odio per qualcuno (sopratutto negli ultimi torridi anni) una storia che per anni ha visto prevalere il rosa e che oggi, così come da 5 anni a questa parte, non ha visto più un colore, una speranza, una gioia, ma solo tenebre. Termina un percorso tortuoso che con un “tira e molla” continuo, alla fine è caduto nel vuoto e non esiste più. Era nell’aria è vero e quindi forse fa meno male, come un paziente che sa già di dovere abbandonare la nave e comincia a farsene una ragione tempo prima, con la fortuna di salutare i suoi cari.

Inutile guardare il passato. Fastidioso sarebbe farlo, aggiungerei. Superfluo sarebbe dare spazio a chi in questi anni ha soltanto infangato con le parole il nome della 5° città d’Italia, calpestandola con la menzogna più sporca che ci possa essere. Ancor di più oggi, nel giorno in cui tutto è terminato. Serve guardare il presente e la possibilità di una rinascita dalle ceneri, senza maschere, senza volti che non mostrino passione e sopratutto, senza chi utilizza l’arte della retorica per fare sua una piazza che meriterebbe sincerità, come Palermo. Bello sarebbe risalire dalla tomba in 3 anni, ma servono soldi e cuore, tanti soldi!.

Camminavo per le strade della città e un bambino mi chiedeva: “Se il Palermo fallisce mi uccido, no, no! non può scomparire il Palermo, ma lo seguirò sempre, ovunque”. Partiamo dal cuore di un bambino, dalla sua innocenza. Cosa gli ho risposto? “Se prendono esempio da te, ragazzo, il Palermo risorgerà” con la più spudorata innocenza, con la quale si dialoga con un bambino. Il Palermo è morto ed è una notizia, questa, che non potrà mai dare sollievo, mai. Resta da capire la posizione del tifoso: cosa fara? come si comporterà?

La squadra ripartirà dai dilettanti e anche i tifosi, forse, dovrebbero farlo. Ripartite da “dilettanti” da poco tempo messi al mondo, ripartite dallo spirito di un bambino, ovunque il Palermo Calcio giocherà la prossima stagione, se al Barbera o al Velodromo. Il nuovo proprietario riparta da questo, dalla passione, dall’amore. Molti tifosi aspettavano questo momento, così da potere porre fine alle maschere e ripartire da zero? Ecco a voi. Adesso ripartiamo, noi, informatori e voi, tifosi, che avete disertato perchè scettici ( e come dargli torto?). Se è vero che esiste l’amore per la maglia, bisogna dimostrarlo adesso, negli stadi più piccoli, nei prati più pesanti e nei vicoli più bui, dove il Palermo sta per imbattersi, nella speranza che non resti impantanato. Stiamo parlando della fine gentili lettori e forse, chissà, di un nuovo splendido inizio.
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