Le motivazioni della mancata iscrizione.
Le società satellite e il giallo dei crediti, così il Palermo ha perso la Serie B.
Secondo la Covisoc la carenza patrimoniale di 8 milioni non è stata ricoperta in modo idoneo.

Nell’articolo di Benedetto Giardina, sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola, l’elenco delle motivazioni con cui la Covisoc ha respinto l’iscrizione della società rosanero. Un tentativo di iscrizione a credito che basterebbe a spegnere qualsiasi speranza anche in sede di appello.
Secondo la Covisoc il Palermo ha omesso tutta una serie di pagamenti propedeutici all’iscrizione ed ha comunicato ripianamenti non idonei alle norme previste dalla FIGC, perché effettuati con compensazioni di crediti.

Così scrive Giardina nel suo articolo che cita poi il manuale delle licenze nazionali e di tutte le inadempienze che la proprietà avrebbe effettuato producendo alla fine una documentazione assolutamente fuori norma.
La carenza patrimoniale da più di 8 milioni non è stata ripianata, scrive il giornale, o comunque è stata compensata in maniera non idonea rispetto a quanto prevedono le norme; la documentazione sarebbe costituita da contabili bancarie relative a pagamenti di presunti debiti sociali eseguiti da soggetti differenti dal socio controllante.
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La compensazione attraverso crediti non è prevista e questo già basterebbe per rifiutare la richiesta del club.
Insomma la proprietà avrebbe cercato di utilizzare i crediti per compensare le perdite patrimoniali che invece andavano effettuate solo attraverso tre semplici modalità che vengono indicate, scrive Giardina, a pagina 2 del manuale della Federcalcio.
Ma la Covisoc va oltre e rispetto al pagamento dei contributi INPS e delle ritenute IRPEF, sostiene che tutti sono stati estinti mediante compensazione con crediti fiscali di non meglio qualificata origine dunque ignoti.
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