Lui ricorre in sede di appello: «Non sono più io il proprietario».
Via al dibattimento e giorno 10 subito in aula i primi testimoni.
In tribunale il processo all’ex patron, imputato di falsi nei bilanci.
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Ci aveva riprovato, ma il tribunale di Palermo gli ha risposto picche..
Inizia così l’articolo di Riccardo Arena sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola che descrive la giornata di ieri, quando ha preso il via il processo contro l’ex patron Maurizio Zamparini che resta ai domiciliari.
Tra una settimana la prossima udienza e probabilmente inizieranno a sfilare i primi testimoni dell’accusa, possibilmente finanzieri. Rispetto al mantenimento degli arresti domiciliari Zamparini ha già fatto ricorso in sede di appello: i motivi per cui il collegio presieduto da Bruno Fasciana ha respinto la nuova richiesta, sono sempre gli stessi cioè che Zamparini possa reiterare i reati cioè commettere nuovamente quei falsi in bilancio e false comunicazioni alla Covisoc per cui di fatto è a processo.
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Scrive Arena che quando i legali di Zamparini hanno chiesto la revoca, esisteva ancora la possibilità di far tornare le azioni al vecchio proprietario.
Adesso la situazione sembra essere cambiata con l’avvento di Arkus Network ma “i disastrosi risultati ottenuti dalla nuova proprietà suscitano ancora inquietudine sul reale assetto della società”.
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Alcuni mesi fa il gip Scaduto aveva utilizzato il termine giro di valzer per descrivere tutta la vicenda della cessione agli inglesi ed oggi l’attuale situazione di caos del Palermo, ad un passo dalla serie D, non è sicuramente rassicurante e “vede ancora l’ex proprietario alleggiare sullo sfondo“.
E proprio la Covisoc, cioè l’organismo a cui Zamparini avrebbe fatto false comunicazioni, dovrà esprimersi domani sulla bontà dell’iscrizione del Palermo e il 12 la Corte federale dovrà prendere la decisione definitiva. “..da qui la necessità di impedire all’ex patron di muoversi liberamente”.
I giudici vogliono fare presto e dalla prossima settimana saranno in aula al completo col presidente Fasciana ed i giudice a latere Camerini e Innocenti.
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