Fidarsi è bene, non fidarsi è ancora meglio“. Uno dei proverbi più longevi sulla fiducia umana torna in auge più forte che mai in questi momenti. Quante volte lo abbiamo sentito? Quante volte lo abbiamo trascurato? Difficile come un detto del genere possa entrare nel mondo del pallone, eppure, gentili lettori di tifosipalermo, siamo di fronte a tale scenario, perchè ricordiamo che quando si parla di Palermo, tutto è possibile far convergere: dalla metafisica, alla cinematografia, dai proverbi, alla beffa, entrata a Pescara come se nulla fosse. Beh si, anche questo caratterizza il Palermo, il che non è negativo, a nostro modo di vedere, perchè fornisce spunti mai banali.

Premesso ciò, entriamo nel ‘succo’ della questione. Ricordate Fabio Grosso, Corini e Liverani? Dimenticate per un attimino le loro prodezze sul campo. Ora non diciamo che sia la cosa più facile di questo mondo, ma provateci. Comprendiamo perfettamente che sia complicato lasciare nel più profondo oblio i cross di Grosso, o le geometrie di Eugenio Corini, o ancora la delicatezza di Liverani, colui che non calciava mai e disegnava invece, sul campo. Di quei 3 ‘amici’, c’è poco da fidarsi adesso. Le cose sono cambiate e tutti e 3 vogliono ostacolare la promozione del Palermo, per aspetto professionale ovviamente, non per cuore e animo; ma conta poco, conta che devono farlo, e forse potrebbero riuscirci pure, proprio nell’anno in cui la promozione si configura come la più importante della storia del Palermo e siamo stanchi, credeteci, di esporvi il perchè.

Non vogliamo essere troppo fatalisti, ma questa volta siamo di fronte davvero ad un gioco ‘sporco’ del destino. Tutto ci si poteva aspettare, ma non questo. Gli uomini che hanno rappresentato gli anni migliori della storia rosanero, si trovano schierati contro il proprio passato e potrebbero essere i colpevoli di un presente che puzza di catastrofe. Sul campo il Palermo si è difeso: contro il Lecce di Liverani i rosa hanno vinto sia all’andata che al ritorno, con lo stesso punteggio; é il genio che prevale, con la vittoria al ‘Rigamonti’ e il punto conquistato al Barbera. Ne manca uno, Fabio Grosso, che ci ha fermato in un deserto Bentegodi sul punteggio di 1-1 ed è pronto per volare al Barbera, lunedi 8 Aprile, data che non deve essere l’atto finale di un proemio lacerante.

Il passato non si può dimenticare, ma il presente è molto più importante, perchè se non  dovesse essere serie A, ci sarà il nulla, il silenzio e fidatevi che proprio questo farebbe più rumore di ogni altra cosa.
Al tifoso non resta che andare controcorrente, dimenticare il passato e sperare come mai prima, che al termine del campionato a gioire sia chi, quella casacca rosanero, non l’ha mai indossata.

con affetto, Manuele Nasca.
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1 commento

  1. Di Grosso e Liverani ho stima Corini è un nemico, non lo stimavo da calciatore era un mediocre regista (grande però il gol al Treviso del 2003 è quello all’Inter nel 2006, le cose giuste) ricordo tra l’altro l’inutile fallo di mano a gelsenkirken contro lo Shalke 04. mi ha disgustato da allenatore, purtroppo ha allenato anche il Palermo, scappando come un. Ladro ed andandosene. Spero venga esonerato al più presto e che la sua squadra abbia un calo improvviso.

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