di Manuele Nasca

Mai come a questo punto della stagione, ci ritroviamo a discutere di così tanti punti a favore dei rosanero: il primato in classifica, frutto di un grande lavoro collettivo, un allenatore con tante certezze, una squadra brillante sotto tutti gli aspetti e, infine, come se non bastasse, una squadra, quella che ci attende questa sera al Bentegodi, stracolma di problemi e attorniata da un ambiente tutt’altro che roseo. Tanti, troppi i punti a favore che ci consentirebbero di affermare che, domani, la serata potrebbe essere  in discesa, se non fosse per quella maledetta ipotesi che il calcio ha ormai trasformato in regola: “il pallone è rotondo”. Bisogna dunque mantenere quel livello di attenzione sempre al massimo, per evitare tracolli che, in un momento positivo come questo, potrebbero fare ancora più rumore. Il Palermo deve, dal punto di vista prettamente tecnico, badare sopratutto al ‘pazzo’. Avete capito bene, il pazzo Gianpaolo pazzini, che solo apparentemente sembra essere uscito un po’ dai radar delle attenzioni; un calciatore come lui deve essere sempre seguito con attenzione, l’aria di rigore è casa sua, i nostri difensori saranno ospiti, speriamo indesiderati per domani sera. Attenzioniamo adesso un aspetto al dir poco clamoroso se pensiamo alla storia recente del palermo: abbiamo mai sentito parlare di un Palermo favorito anche per quanto concerne il tifo sugli spalti? Sinceramente no, da anni ormai. Beh, domani, dopo non poco tempo, questo accadrà. In trasferta, se proprio vogliamo vantarcene. Il merito è di tutti, il merito è della passione che funge da elemento simbionte tra squadra e tifosi che domani riempiranno buona fetta del settore ospiti. Mi preme, tuttavia, frenare l’entusiasmo; Per quella voglia di mantenere l’umiltà che caratterizza la mia persona e talvolta per l’atteggiamento critico, ma propedeutico, che mi appartiene. Domani il bentegodi sarà semideserto, eccezion fatta per il settore ospiti, che sarà a tinte rosanero, sono infatti previsti circa poco meno di 400 tifosi rosanero nel settore ospiti. Questo forse sarà motivo di vanto, ma sorge una domanda spontanea: perché il Palermo deve sentirsi più a casa quando gioca in trasferta, piuttosto che al barbera? Questo è il vero problema, nonché un quesito fine a se stesso. Forse preferiremmo soffrire in trasferta, sentirci indifesi in tali occasioni, ma far tremare l’avversario a casa nostra, sarebbe più etico. Non ci resta che goderci questa sorta di “colonizzazione” rosanero, fiduciosi che, un giorno, i tifosi potranno essere padroni anche e soprattutto della dimora che spetta loro, il Barbera.

Manuele Nasca

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