Protagonista della storia recente del Palermo calcio, l’ex portiere e capitano rosanero Stefano Sorrentino è stato premiato oggi durante l’evento “Solemar Football conference – I signori del calcio a Palermo”.  Di seguito le dichiarazioni dell’ex estremo difensore rosanero:

“Il mio ultimo derby? Mi porto un ricordo bellissimo perchè il Massimino ci aspettò con tante B per la retrocessione. Pareggiammo all’ultimo minuto con una punizione che calciai da centrocampo. L’anno dopo sono scesi loro. La gara che mi ha emozionato maggiormente? Hellas Palermo 0 – 1 dove non avrei nemmeno dovuto giocare”

Te lo sogni la notte quell’errore contro il Bologna?
“Adesso è un po’ dimenticato, però si, non è stato un bel periodo, mi è capitato di sognarlo; mi svegliavo quando il pallone stava entrando in porta, oppure sognavo qualcosa di diverso, purtroppo è andata così, però anche questo fa parte dell’esperienza, della crescita”

“Cosa ti viene in mente ricordando quella partita, la tua dichiarazione in sala stampa, in una settimana nella quale Ballardini era pronto a escluderti, anche se poi vi siete chiariti. Nel tuo libro scrivi:”Non ho ancora capito qual è il vero Ballardini: quello prima di Palermo Verona o quello dopo? “Parto dalla fine, ci siamo chiariti, adesso messaggiamo ogni tanto. Per me non sono stati giorni facili, perché quando ti senti dire che non puoi giocare perché con gli altri italiani vuoi far tornare Iachini…. e non voglio continuare. Mi reputo una persona ”di pancia”, corretta, per cui sentirmi dire quelle cose per me è stata una delusione importante. Poi quella partita l’abbiamo vinta, e abbiamo dimostrato di essere uomini, persone con la p maiuscola. Dico solo che certe cose non le avrei dette in televisione, non si può discutere un giocatore come Sorrentino, come uomo. In televisione dissi la verità e nel mondo di oggi chi dice la verità è antipatico, ma sono ben contento di esserlo”.

Iachini? “Con Iachini ho un rapporto speciale, per me è il mio secondo padre calcistico; a gennaio mi voleva con lui. Quando vinci tanto con una persona, e ci stai per tanto tempo, hai ancora più stima”.

Che ricordo ho di Posavec e cosa non ha funzionato nel suo percorso a Palermo?
“Beh, ditemi quale portiere non è stato criticato a Palermo, essere portiere del Palermo non è per nulla semplice; io ho un bel ricordo di Posavec, e secondo me era anche un buon portiere, avrei voluto vederlo superati i 30 anni con un po’ di esperienza in più. Deve lavorare e crescere per essere paragonato ai grandi”

Quanto è importante pomini nel ruolo di secondo portiere?
“Tanto, tantissimo. Il trittico Brignoli, Pomini e Aastra è un bel mix. Pomini ha dimostrato di essere una persona seria, un bravo ragazzo, quando brignoli non era disponibile, e sopratutto sono tutti italiani, e questo è importante.

Bellusci? ”Finalmente un calciatore con i coglioni. Io ho vissuto certe situazioni e certi ambienti e ci vogliono le palle. Bellusci ha detto le stesse cose che dissi io a Zamparini quando tornò Ballardini. Io dissi se va via Sicignano, vado via anche io. Ballardini aveva avuto da ridire su Siciginano. Mi sono rivisto nello sfogo di Bellusci”.

Oggi molti calciatori, dopo una partita ”normale” vanno in discoteca, riesci a darti una spiegazione?
“Beati loro (ride, ndr), io non vado in discoteca da non so quando tempo, appartengo ad un altra generazione, ognuno gestisce la propria vita come meglio crede. Oggi purtroppo se vai in discoteca tutti lo vengono a sapere, così come se vai al ristorante; sta alla società di appartenenza dare della regole al calciatore e indicare la strada giusta”

Quando smetterò cosa mi piacerebbe fare? ”Allenatore no, lo escludiamo, procuratore anche, quindi rimangono pochi ruoli. Mi piacerebbe fare il direttore Sportivo. E’ un’idea, oppure fare il commentatore televisivo e magari vivermi di più la vita e godermi la mia famiglia”.

Beppe Accardi? ”Beppe lo conosco bene, quando leggevo che mi punzecchiava sorridevo, ma è giusto che ognuno abbia le sue idee e dica cosa pensa. Beppe l’ho visto di recente, non c’è nessun tipo di problema”.

Sul campionato del Palermo? Si è chiaro, il Palermo lo seguo sempre. Qualcuno lo vedo anche, sono rimasto in contatto con diversi di loro. Quando ci sentiamo ci limitiamo a dirci come vanno le cose, non parliamo troppo del campionato. Rispoli, Sicignano, spesso ci sentiamo con dei messaggi e cerco di essere presente nei momenti più difficili. Sul passaggio di proprietà non ne abbiamo parlato, sono cose molto private e della società”.

Cosa penso di Perinetti?
“Una persona speciale, gli auguro una pronta guarigione, anche lui è stato fondamentale negli anni di Palermo; era il punto di riferimento per tutti, spero che non sia nulla di grave”.

Ventura? ”Al Chievo non era l’uomo giusto perchè la sua filosofia era troppo distante da quella del club. Noi clivensi abbiamo costruito le salvezze sulla difesa, lui voleva proporre un gioco più offensivo e non c’erano le caratteristiche. Nella mia carriera ho avuto la fortuna di giocare all’estero ed è un’esperienza che consiglio a chiunque, fosse stato per me sarei rimasto fuori dall’Italia per tutta la carriera”

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