Quando si dice “la sfortuna di trovarsi al posto sbagliato nel momento sbagliato”. A chi non è mai capitato, almeno una volta nella vita, di trovarsi in una situazione che sul momento sembra il raggiungimento di un sogno agognato per poi scoprire invece che si tratta di tutt’altro?

Certo, può capitare. Una volta. Ma che accada però per ben tre volte di seguito è una iella davvero nera, una circostanza poco gradevole se non addirittura imbarazzante.

Ed è davvero singolare che ad esserne rimasto vittima sia stato  l’ex Presidente del Palermo Calcio Alessandro Albanese:

La prima volta il 29 marzo 2017, quando Albanese, in qualità di presidente di Sicindustria Palermo e delle Camere di Commercio di Palermo ed Enna, incontra presso la sede di Sicindustria, Paul Baccaglini, neo  presidente del Palermo calcio nominato da Maurizio Zamparini.

Un incontro, riferiscono le cronache del periodo, fortemente voluto dallo stesso Albanese, al termine del quale il loquace Paul, l’idolo palermitano del momento, dirà:

“E’ stato un incontro piacevolissimo, in un clima di cordialità che abbiamo riscontrato da quando abbiamo iniziato questo lavoro di fraternizzazione e socializzazione con le istituzioni, anche per capire da parte loro i progetti e i desideri e spiegare i nostri. Oggi parlare di progetti sarebbe stato anacronistico, ci siamo conosciuti, ci siamo capiti, annusati e ci è piaciuto l’odore reciproco…”

Chissà che deodorante aveva usato per l’occasione l’ex iena, certamente un potente ed inebriante afrodisiaco considerato che era riuscito in poco tempo ad imbambolare quasi un’intera città ed a farsi ricevere dai massimi esponenti della politica e dell’imprenditoria palermitana.

Come è andata a finire lo sappiamo bene e dunque poco dopo, il 4 luglio dello stesso anno, arriva il disconoscimento di Baccaglini da parte di Albanese, che intervistato dalla testata giornalistica “IlSicilia.it”, dichiara:

Ci siamo resi conto che Baccaglini non conosceva i conti del Palermo. Questa ci è sembrata una comparsata, dove non sappiamo chi dei due compari abbia ragione e chi torto.”

Ma la buona fede di Alessandro Albanese viene carpita ancora una volta da Zamparini:
E’ il 4 dicembre 2018, Maurizio Zamparini in conferenza stampa presenta i nuovi proprietari del Palermo e rivolgendosi ai giornalisti dichiara: “Aiutate la nuova proprietà, non indagateli”

Su questa storia, che definire grottesca è puro eufemismo, sono stati spesi fiumi di parole ed inutile, quindi, soffermarsi ancora. Ciò che è davvero bizzarro o solo un triste accanimento del destino, è che anche in questa vicenda fa nuovamente capolino Alessandro Albanese, che dopo la presentazione della “nuova proprietà” accompagna l’ineffabile signora Daniela De Angeli al lauto pranzo che si svolge a Sferracavallo in onore degli inglesi, di Emanuele Facile e Maurizio Belli:

Intervenuto poi ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Albanese dichiara con entusiasmo:
Zamparini a tavola ha detto chiaramente alla presidente De Angeli che adesso sono gli inglesi i nuovi referenti. Per il resto, il patron ha detto che rimane come consulente del club. Esce dal punto di vista economico, non da quello tecnico.  Il presidente ha fatto il mio nome agli inglesi come figura in rappresentanza della città. Il suo è un auspicio e mi fa molto piacere, ma tale resta. E’ la nuova proprietà che dovrà scegliere i nuovi membri e nessuno della cordata ancora mi ha proposto nulla perché ancora non li conosco. Per entrare nel Cda qualcuno deve propormelo e io, in caso, accettare a seconda del ruolo che mi viene prospettato . Ho parlato soprattutto con l’advisor Maurizio Belli, mi è sembrato molto serio. Mi ha detto che da parte loro c’è tutto l’impegno possibile, spiegandomi che il progetto Palermo può avere anche un grande impatto sociale. ”

Anche questa storia non ha un lieto fine e siccome non c’è due senza tre, riecco Alessandro Albanese nuovamente nel posto sbagliato e nel momento sbagliato.

8 maggio 2019 presentazione, in pompa magna presso l’Astoria Palace Hotel, dell’ennesima nuova proprietà: la oramai celeberrima Arkus Network che ha soffiato sul filo di lana le quote societarie del Palermo calcio a York Capital, grazie al grande lavoro certosino della Signora De Angeli e dell’Avvocato del Palermo Calcio Francesco Pantaleone.

Stavolta per il raggiante Albanese il grande traguardo è arrivato: la famiglia Tuttolomondo lo nomina nuovo presidente dell’U.S. Città di Palermo!

Siamo nelle mani giuste.- dichiara felice durante la conferenza stampa di presentazione – L’operazione messa a segno da Tuttolomondo è stata importante e sono spiazzato e contento per questo ruolo che sono stato chiamato a ricoprire. Abbiamo già manifestato l’intenzione di entrare nella proprietà. Siamo un gruppo di imprenditori e professionisti pronto a investire un milione e mezzo, due milioni di euro. Un modo per stare accanto alla società. Se qualcuno si vuole aggregarsi può farlo, l’importante è che ci sia questo spirito, che si sia tifosi e si abbia questa tensione etica. Se c’è questo e si resta uniti, possiamo centrare ogni risultato, lotteremo per la città per i risultati straordinari dei nostri colori e puntiamo dritti alla Serie A.”

Che qualcosa non andasse per il verso giusto qualcuno cominciò a fiutarlo quasi immediatamente, anche se la sublime arte oratoria di Salvatore Tuttolomondo e la sua tranquillità è riuscita a tenere tutto sotto controllo prima che bubbone scoppiasse in maniera definitiva ed irreversibile.

Il 7 giugno 2019, prima ancora che il castello di carte cominciasse a sbriciolarsi, l’avvocato e giornalista Ninni Terminelli invia una lettera aperta al Alessandro Albanese. La missiva contiene 10 domande con le quali si chiede di fare piena chiarezza sul futuro societario del Palermo calcio.

Domande che non hanno mai avuto una risposta diretta, al suo posto è arrivata invece la non iscrizione della squadra nel campionato di Serie B, la fuga del DG Lucchesi, di Roberto Bergamo e dei Tuttolomondo nonchè la destituzione di Albanese dall’incarico di presidente del Palermo calcio.

Un bel sogno svanito nel nulla come una bolla di sapone per  troppa fiducia, poca accortezza o per troppa sfortuna, chissà!

Restano sospese le tante domande senza risposta, i dubbi, i sussurri, le frasi dette a metà da chi sa e non parla, da chi parla e non sa. L’unica certezza è che la sfortuna spesso si accanisce con chi si fida troppo e con chi fa voli pindarici con ali di cera, una volta può starci, ma tre volte su tre è una vera tragedia!

4 Commenti

  1. Stavolta non mi trovo d’accordo col pensiero dell’ottima giornalista che mi piace ancora ricordare, con profonda stima, come Simply.
    Ritengo infatti che Albanese sia rimasto inconsapevolmente coinvolto in una vicenda molto spiacevole che, da palermitano, gli ha sicuramente provocato molto fastidio e dolore.
    Peraltro non ci sono evidenze che egli abbia agito in malafede o che sia stato a conoscenza di fatti che avrebbe dovuto denunciare.

  2. Penso anch’io che Albanese non sia stato in malafede, ma che lui sia sempre pronto a cavalcare la prima onda che arriva si.
    Domenico.

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