Palermo

Raggiunta la matematica certezza dei playoff il Palermo ha di fatto agguantato quello che era il suo “secondario” obiettivo stagionale, una volta sfumato quello di inizio stagione che parlava di ben altro percorso. Tuttavia, lo scenario non permette rilassamento perché adesso, la banda di Filippi dovrà cercare a tutti i costi di migliorare la classifica in vista degli spareggi promozione. E il match del Barbera contro il fanalino di coda Cavese, rappresentava l’ideale per cercare di centrare il 7° posto in classifica che, lo ricordiamo, permetterebbe di giocare almeno il primo turno in casa con due risultati utili su tre per accedere al secondo turno.

Il piglio giusto del Palermo

I rosanero partono con la marcia giusta e ingranano fin dall’inizio con occasioni a ripetizione. Solo la follia di Accardi è capace però di portare in vantaggio la Cavese con il gol di Bubas che ha dovuto soltanto spingere in rete. Poi altre due opportunità per i padroni di casa: prima con il sinistro di Kanouté che dai 10 metri finisce fuori di un soffio, poi con Rauti che dai 20 metri calcia a lato non di molto alla destra di Kucich. È solo il preludio ai due gol dei siciliani: al 26 è Lancini a spingere la palla in rete sulla respinta corta del portiere della Cavese e al 31′ è ancora Valente al 3° gol in campionato e al secondo nelle ultime 3 gare, a portare in vantaggio i rosa. Il primo tempo si concluderà con il punteggio di 2-1 e si legittimerà con la supremazia palermitana macchiata soltanto dalla papera di Accardi.

Bene tutti ma che avversario…

Tante occasioni da gol e nessun rischio corso se non in qualche giocata concessa agli ospiti, difficilmente traducibile però in nel massimo risultato. Bene quasi tutti, al netto di un avversario palesemente di categoria inferiore e ormai inesorabilmente condannato alla Serie D. Buona la prestazione anzitutto dal punto di vista del carattere, fattore non affatto scontato in questa stagione totalmente pazza. Le due novità schierate in campo da Filippi non hanno tradito: sia Broh che Doda hanno fatto il loro dovere con una prestazione onesta. Anche se nulla di trascendentale, i due si sono messi in proprio l’uno con una buona spinta sul settore di destra, l’altro con buone geometrie in mezzo al campo.

Cambia lo scenario

Nel secondo tempo, un po’ per la rabbia della Cavese che non voleva morire con una giornata d’anticipo e un po’ per la paura del Palermo incapace di chiuderla, il quadro cambia. I siciliani continuano ad attaccare, ma questa volta lo stesso fanno gli ospiti. Pelagotti è stato costretto infatti, prima al 50′, poi al 60′, a due interventi importanti per tenere il risultato sul 2-1. D’altro canto, il Palermo è stato fin troppo sprecone e per larghi tratti della gara,si sono viste le amnesie che hanno contraddistinto questa stagione. I campani, poi, hanno dato veramente tutto sfoderando forse la loro migliore prestazione. Quasi a non voler mai arrendersi ed evitare anzitempo un epilogo ormai scritto su carta.

Santana illumina, due squadre pazze

Il fanalino di coda si spegne definitivamente, però, quando in campo entra Mario Alberto Santana. Giocate illuminanti e una qualità da Serie A sul prato verde del Barbera e nei piedi dell’argentino. Un passaggio col tacco per l’altro subentrante in campo, Luperini, che calcia da 2 metri in curva Sud. Santana fa cantare la palla, Luperini la spreca e la perde pure, nell’azione che incredibilmente ha portato poi al 2-2 siglato da Matera. Il film della stagione in un’azione o se vogliamo in una partita, che ha riassunto egregiamente ciò che è stato questo club fino ad ora. Fortuna che anche la Cavese, ha voluto perfettamente ricostruire, con una follia, l’intero campionato disastroso. Al minuto 83′ Russo sbaglia il rinvio e calcia sulla schiena di Rauti che a quel punto non deve far altro che piazzare la palla e spingere in rete.

“Spot al calcio”

Uno spot al calcio insomma, questa gara, migliorata solo dall’ingresso in campo di Santana che come detto ha più volte danzato sulla sfera di gioco. Poi errori, tantissimi, fino alla fine. Squadre lunghissime con i tifosi del Palermo che ancora una volta, sono stati destinati ad una sofferenza clamorosa. Pazzesco come non ci siano partite facili, neanche contro una squadra praticamente morta. Ma l’importante, era prendere i 3 punti ed è ciò che alla fine la squadra di Filippi ha fatto, se pur con tutte le defezioni del caso, costruendosi la possibilità di credere fortemente nel 7° posto. La sconfitta del Foggia da speranze e adesso i rosa si giocheranno tutto a Francavilla avendo archiviato già adesso il primo atto di un patto importante: il 7° posto

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