epa07087920 Usain Bolt (L) of the Mariners scores a goal during a Hyundai A-League trial match between the Central Coast Mariners and Macarthur South West United at Campbelltown Stadium in Sydney, Australia, 12 October 2018. EPA/DAN HIMBRECHTS EDITORIAL USE ONLY AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

Bolt ha già finito con il calcio. Una storia breve ma intensa, per il campione assoluto dei 100 e dei 200 metri. Una storia cominciata con un provino al Borussia Dortmund, circa un anno fa, quando il campione giamaicano, pensando bene che la corsa poteva portarlo ovunque, aveva provato ad entrare nel club tedesco. Tanta curiosità, ma solo quella per l’uomo dei record; poca, pochissima invece la qualità, qualche gol ma niente di più, non abbastanza per essere tesserato come un un nuovo calciatore del Borussia Dortmund. Usain Bolt non si rassegna e a giugno spunta la sua prima squadra norvegese a comprarlo: lo Stromgosdet; la sua esperienza più lunga è quella in Australia con il Central coast Mariners, con la quale ha giocato qualche amichevole segnando anche dei gol; siamo già ai titoli di coda, arriva un’ultima offerta della squadra maltese, La valletta, non ritenuta adeguata effettivamente, 95.000 € all’anno sono troppo pochi per uno come lui. Titoli di coda, fine di una breve ma intensa esperienza, come da lui stesso riferito in un’intervista alla ESPN: “Non voglio dire di non averci creduto, ma ho comunque imparato la lezione. È stata una bella esperienza, mi sono davvero divertito tanto a far parte di una squadra. È tutto completamente diverso dall’atletica ed è stato bello finché è durato. Sto facendo tante cose diverse, con lo sport ho chiuso e mi sto muovendo in altri tipi di attività. Cercherò di diventare un uomo d’affari”. Solo immagine e qualche profitto nel merchandising;  questo è il risultato dello Usain Bolt versione calciatore; meglio di niente diremmo, anche perché caro Bolt, quel record è sempre tuo e migliaia di sportivi si allenano per batterlo, ignari, forse, di quanto tale impresa sfiori l’impossibile. Auguriamo infine, che il suo successo in ambito imprenditoriale, sia inversamente proporzionale, alla sua breve e ‘bizzarra’ carriera da calciatore.

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