A una settimana dal nubifragio sono oltre duecento le richieste di risarcimento presentate: 145 per le auto distrutte.
A una settimana dal violento nubifragio che si è abbattuto su Palermo, i libri della biblioteca regionale Bombace sono stesi come i panni su banchi e scale e i sindacati attaccano il presidente della Regione Nello Musumeci e l’assessore ai Beni Culturali Alberto Samonà.

Palermo a una settimana dal diluvio fa ancora i conti con i danni e il fango rimasto in strada dopo l’alluvione di mercoledì scorso. Sono oltre duecento le richieste di rimborso per i danni a auto, negozi, abitazioni e cantinati, e condomini. 243, di cui 145 solo per le auto.
Questa l’apertura dell’articolo di Romina Marceca su Repubblica, oggi in edicola.
Le richiesta vanno presentate utiluzzando la mail disposta dal Comune.
Una ventina le famiglie sfollate nella zona di Via Montepellegrino: avevano crepe ai muri ed il pavimento che si è pericolosamente abbassato anche di 30 centimetri.
Protezione Civile e Vigili del Fuoco in campo: uomini e le donne che si sono dati il cambio soprattutto nella zona di Baida, in via Alla Falconara e in via Villini Sant’Isidoro. È qui che le abitazioni sono state travolte dal fiume di fango che è arrivato da Monte Cuccio, devastato dall’ultimo rogo doloso a maggio, scrive Romina Marceca che puntualizza come invece sarà l’Amat ad occuparsi della zona Don Orione dove si sono create buche e strade dissestate.

Intanto, la conferenza dei capigruppo dell’Ars ha dato priorità all’esame del disegno di legge presentato dal Partito democratico che prevede il risarcimento dei danni subiti da privati cittadini e attività produttive e commerciali. Il disegno di legge passerà adesso al vaglio della commissione Bilancio e della commissione Affari istituzionali, quindi sarà esaminato dall’Aula, scrive la Marceca in conclusione di articolo.
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