Le pizzerie, le pasticcerie e i titolari di rosticcerie di Palermo chiedono alla Regione di poter effettuare le consegne a domicilio nel giorno di Pasqua. La richiesta, attraverso una lettera della CNA Sicilia (confederazione nazionale artigiani), invita il governatore Nello Musumeci e l’assessore alle attività produttive Mimmo Turano a “voler applicare una deroga all’ordinanza” anti coronavirus.

Il presidente Michelangelo Latino e il segretario Tindaro Germanelli affermano: “Ci sembra opportuno e doveroso avanzare questa proposta per potere ridare un po’ di ossigeno ai titolari o gestori di ristoranti, gastronomie, pizzerie, focaccerie, rosticcerie che, al pari di altri operatori economici, stanno vivendo una profonda crisi legata agli effetti devastanti generati dalla pandemia. Fermo restando la salvaguardia della sicurezza e della salute pubblica, che resta l’obiettivo primario, tutto dovrà essere articolato nella piena osservanza delle misure restrittive previste nelle disposizioni governative, finalizzate a contrastare la diffusione del coronavirus”.

Secondo la CNA, consentire alle attività di produzione di cibo da asporto di svolgere il servizio a domicilio anche a Pasqua significa raggiungere un duplice obiettivo: “Favorire la permanenza a casa della popolazione, evitando possibili assembramenti nei pressi dei punti vendita, e consentire ad artigiani e commercianti del comparto di vendere i loro prodotti e garantirsi un provvidenziale ristoro economico in questa drammatica fase emergenziale. Occorre tenere conto, ad esempio, che la Sicilia è la regione d’Italia con il maggior numero di imprese attive nel settore del dolciario, tra produzione e commercio all’ingrosso e dettaglio. La percentuale si attesta sul 15,5% rispetto al dato nazionale”.

Nella lettera, firmata dal coordinatore e dal presidente regionale di CNA agroalimentare Tindaro Germanelli e Michelangelo Latino, inoltre gli artigiani propongono d’includere gli operatori delle attività di produzione di cibi da asporto nei bandi emanati dai Comuni per i buoni spesa: “Una scelta in questo senso darebbe un segnale positivo agli esercenti ed ai produttori e manterrebbe il principio di permanenza domiciliare della famiglie siciliane”.

 

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