Undici le partite che mancano alla fine, nove invece, sono le vittorie che consentirebbero al Palermo di “Scappare via da questa categoria” tanto per utilizzare un tormentone della Curva Nord che persiste (giustamente) da inizio campionato. Sono tante, ma da questo momento può pure cominciare un conto alla rovescia, a partite da Domenica prossima, quando la squadra di Pergolizzi affronterà il Biancavilla di Giuseppe Mascara.

Non sarà veloce come il Countdown di fine e di inizio anno nuovo e nemmeno come gli ultimi nove secondi prima di compiere il proprio, personalissimo anno, e diventare così più anzianotti, ma sarà comunque rapido, come rapida d’altro canto è stata questa stagione (a pensarci bene). Tanto è passato da quando si diceva che “Il tempo non passava mai” o che “Le vittorie davano gioia sì, ma quanto era fermo il tempo?!” Tanto, troppo. Lentissimo è stato per i tifosi rosanero, ma adesso, la “clessidra” della rinascita dice che ne mancano nove. Con sette punti di vantaggio sulla seconda, al momento al Palermo mancherebbero nove vittorie per poter gridare forte che la serie C è stata raggiunta, senza dover guardare altri risultati.

Poco importa se alla fine davanti ci sono ancora 3 mesi, ma la psicologia forse insegna che è meglio non contare il tempo, ma le vittorie che mancano, così come non bisogna contare i punti (che sarebbero 27) ancora da conquistare. Vista da questa prospettiva, la strada della promozione, ai tifosi, potrebbe pure sembrare un’alta marea. Ergo, consiglio per i pettegolezzi a tinte rosanero: Meglio utilizzare quel numero nove, per tracciare l’ultimo tratto del sentiero, che porterebbe alla serie C.

Che siano vittorie sofferte, che siano tutte il frutto di un autogol al 90° o di un “golletto” squallido dopo un tiro deviato, che siano il risultato di un gioco spettacolare e a tratti magnifico, o di quelle che pongono il cuore oltre l’ostacolo e oltre l’estetica, di quelle senza logica e confuse e per questo forse più belle agli occhi di quei tifosi che vorrebbero ogni gol fatto con il cuore, piuttosto che con i piedi. Che siano nove! (o anche meno se il Savoia dovesse perdere ancora punti).

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