Dal basket al convento di clausura, così Oriana è diventata suor Chiara.
“Avevo realizzato il sogno di atleta ma mi mancava qualcosa. Un giorno ho visto Benedetto XVI e ho deciso di mollare tutto”

L’articolo di Francesco Cortese su Repubblica, oggi in edicola, racconta la storia di Oriana Milazzo, originaria di Canicattì ed un lungo passato di giocatrice di basket alle spalle. Anche ad altissimi livelli e con tantissimi campionati di serie A1 alle spalle.

Poi la svolta: adesso è suor Chiara Luce. Lo scorso maggio ha consacrato la sua vita a Dio nel monastero di clausura di Santa Chiara di Alcamo, in provincia di Trapani.

Gli inizi a 14 anni, quando lascia la casa di famiglia e si trasferisce a Priolo, poi ad Alcamo prima di far ritorno a Priolo dove diventa leader e protagonista per 5 anni in serie A1, diventando il punto di riferimento di una società che, in quegli anni, arriva a disputare anche una semifinale scudetto e i sedicesimi di finale di Eurolega..

Finito il ciclo a Priolo, torna a d Alcamo in A2, fondamentale per la sua futura vocazione: “A 14 anni, quando per la prima volta arrivai ad Alcamo, fui affidata ad una famiglia molto cattolica che frequentava il monastero di Santa Chiara. Andavo spesso a messa con loro. Quando ci tornai a giocare per la seconda volta, ormai diciottenne, iniziai a frequentare la parrocchia più assiduamente aumentando il mio impegno”. Dopo la promozione in A1 Oriana cambia vita: decide di studiare medicina. Vuol fare il medico missionario.
Poi un incontro con Papa Benedetto XVI, la Domenica delle Palme del 2012 e la decisione di mollare tutto ed entrare in seminario per diventare una suora di clausura.
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