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Magnani e il Palermo: fare un passo indietro, per farne due avanti

Magnani Palermo

 

Magnani e il Palermo: fare un passo indietro, per farne due avanti

A volte è necessario fermarsi per riflettere, ragionare e trarre le giuste conclusioni. Perché non siamo ciò che facciamo nella vita. Prima di essere dei lavoratori instancabili, imprenditori di successo o freelance in rampa di lancio è opportuno concentrarci su ciò che conta realmente. E questo è rappresentato non dal ruolo che ricopriamo, ma dalle persone che vogliamo essere ogni giorno.

In questi ultimi giorni d’agosto a Palermo si parla sempre più spesso di Giangiacomo Magnani. Il difensore già da qualche settimana ha un permesso societario che gli permette di non allenarsi con la squadra a Torretta. Sulle cause che hanno permesso al giocatore di ottenere tale permesso dal club tanto si è detto e altrettanto si è speculato. Probabilmente, però, è necessario fare un passo indietro.

Palermo e Magnani: fare un passo indietro…

Fare un passo indietro è doveroso nei confronti non solo del professionista Magnani, ma dell’uomo Giangiacomo. Evitare illazioni, vocii e ipotesi è il minimo che si possa fare per il benessere delle persone coinvolte. Identificare professionista e persona in un’unica figura inscindibile, è uno degli errori che compiamo ogni singolo giorno non solo nei confronti degli sportivi che sosteniamo, ma anche con sanitari, insegnanti, braccianti, meccanici.
Non siamo ciò che produciamo. Prima di essere dei bravi lavoratori siamo genitori, mogli, mariti, figli, sorelle e fratelli. E, in quanto tali, dobbiamo ricordarci che nessuna considerazione può essere portata avanti su Magnani per rispetto della sua riservatezza e, dunque, della sua vita.

…per farne due avanti

Dopo aver fatto un passo indietro, occorre dunque farne due avanti. Il primo ci deve ricordare che ciò che conta davvero sono le persone che ci stanno vicino ogni giorno, e queste sono ovunque. Il secondo ci serva da monito per non dimenticare che siamo una comunità, che deve tornare ad essere una rete di sostegno e non di giudizio soprattutto nei momenti di difficoltà. Chiedersi come verrà sostituito Magnani nel caso in cui non dovesse continuare la sua esperienza in Sicilia è stucchevole. Domandiamoci come sostenerlo e rispettarlo in quanto uomo, prima che calciatore.

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