Un Rino Foschi a dir poco furioso ed a tratti anche in lacrime è intervenuto poco fa a Sportitalia e ha voluto commentare in prima persona la notizia della giornata, ovvero la sentenza del tribunale nazionale federale nei confronti del Palermo Calcio. Ecco le parole del direttore sportivo rosanero:

Ci tengo a dire che quest’anno il Palermo ha fatto l’iscrizione regolare, ha pagato una parte di debiti nella parte giusta che doveva pagare. Noi siamo partiti regolari, con la regolarizzazione della Covisoc, tutto era in regola. Dispiace sentire dire certa gente che dice il contrario. Ho dato il massimo per pagare gli stipendi e fare tutto in regola. Il sistema è un sistema politico, hanno giocato sul lavoro professionale della città di Palermo, andiamo a vedere chi ha deciso queste cose qui! Andiamo a vedere chi sono i consiglieri che hanno deciso queste cose qua, non sentendo neanche il secondo grado. È una cosa SCANDALOSA, SCANDALOSA! Questi qua che hanno deciso questa cosa qua, sono dei truffatori! E noi non ci fermiamo, qualcuno questa cosa qua la deve pagare! Il signor Balata deve rispondere a questa pagliacciata qui. Noi ripartiamo dalla serie che ci compete, credo ancora nel mio lavoro e nei playoff.
Io quest’anno ho pagato tutti, c’è un processo di secondo grado e non hanno neanche aspettato il secondo grado.
Io con Zamparini non ci ho parlato, è a casa sua, io ho un nuovo presidente e una nuova società. Tutto questo qua non può passare, è una vergogna! È ora di finirla, certa gente non è degna di stare lì.
È una giustizia arrivata ad orologeria, inaccettabile. Questo è un gruppo serio, domani ci alleneremo. Io ancora aspetto il secondo verdetto, per quale motivo la covisoc ha accettato l’ammissione a questo campionato?
Noi faremo ricorso subito, è una ingiustizia incredibile, è una cosa assurda, hanno cambiato le regole, non si fanno più i playout, ma stiamo scherzando?
Chi l’ha presa questa decisione? Io sto dicendo che questa è una decisione irregolare, e chi ha preso questa decisione deve adesso rispondere.

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