Tarantino

Negli ultimi anni il calcio siciliano ha subito tanti colpi duri, molte delle più importanti società calcistiche regionali hanno vissuto l’incubo del fallimento. Successe al Palermo nel 2019 e l’anno successivo al Trapani escluso dalla C. Entrambe sono dovute ripartire dai dilettanti con esiti completamente diversi. I rosanero oggi sperano in una promozione in B, mentre i granata saranno costretti a disputare un altro campionato di D. Quest’anno l’incubo del fallimento lo ha vissuto anche il Catania, a cui non è stato permesso di portare a termine il campionato. Per il club etneo, dopo la vicenda del mancato acquisto da parte di Benedetto Mancini, il futuro sarà la ripartenza dai dilettanti. A parlare del fallimento del Catania e della situazione del calcio siciliano è stato Pietro Tarantino, ex giocatore dei rossazzurri, ai microfoni di tuttocalciocatania.com .

Le parole di Tarantino

Al di là dell’essere stato un ex calciatore etneo, ritengo che la scomparsa del Calcio Catania sia stata una sconfitta per tutta la Sicilia. Inoltre a me dispiace particolarmente perché ho sempre detto di tenere tanto ai colori rossazzurri. Negli ultimi anni poi sono scomparse tantissime realtà siciliane e questa è una disfatta per tutto il movimento calcistico regionale. Al di là del campanilismo o delle rivalità, dispiace sempre quando una squadra siciliana viene radiata, anche perché siamo sempre noi che subiamo la scomparsa di un pezzo della tradizione sportiva locale. Questa è stata sicuramente una cosa stranissima anche perché il Catania poteva contare su un centro sportivo straordinario. Acquistando il club si sarebbe potuto rilevare anche Torre del Grifo e questo sarebbe potuto essere un vantaggio enorme. A quanto pare soltanto i tifosi, e non il mondo dell’imprenditoria, avevano la volontà di salvare il club. La scomparsa del Calcio Catania non è stata una sconfitta soltanto per la città etnea ma per l’intera Sicilia, anche perché dobbiamo ricordare che sul nostro territorio sono comunque presenti degli imprenditori molto importanti che avrebbero potuto rilevare la società o per lo meno provare ad attutire il colpo anticipando qualcosa e poi eventualmente capire come fosse la situazione per l’anno prossimo. In ogni caso per ciò che ho letto sui giornali forse è stato meglio così, ripartendo da zero e senza debiti in modo tale che qualche acquirente, magari catanese, possa seriamente impegnarsi a risollevare le sorti del club”.

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