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Riforma – Si riflette su una  B spezzata in due gironi ed una C più asciutta.

Giorni caldi per il sistema calcio italiano che sta riflettendo sul tema spinoso della riforma dei campionati. Diverse ipotesi allo studio ma soprattutto la necessità di cercare di accontentare tutti. Impresa difficile e se i club non entreranno nell’ottica di dover perdere tutti qualcosa, difficilmente si arriverà ad un compromesso. Il prossimo Consigli Federale, che fra le altre cose dovrà discutere di esclusioni e ripescaggi in serie B (Chievo o Cosenza) ed in serie C, ha proprio la riforma dei campionati come argomento all’ordine del giorno.

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Gravina sostiene che quello della riforma sia ormai un processo indispensabile ed irreversibile. Il presidente della Figc, al termine della riunione appariva sereno perché tutte le componenti, dalla A ali dilettanti, inclusi Assocalciatori e Assoallenatori, condividono i due temi importanti: regole più rigide per la gestione e l’amministrazione delle società e cambiare i format dei campionati. Gravina insiste su una serie A con 18 squadre, con play-off e play-out ma insiste pure su una serie B che per contenere le spese, si possa sdoppiare in senso verticale (cioè nord-sud) in due gironi B1 e B2 e con una serie C che abbia meno squadre. L’intenzione è arrivare a novembre convocando un’assemblea federale straordinaria per modificare alcune norme e iniziare la grande riforma del calcio italiano.

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