Si chiama “Proctoring” e serve per non far copiare gli alunni durante esami che si tengono a distanza. I test online, universitari e non solo, hanno creato più di qualche disagio ai professori che spesso non hanno potuto controllare i movimenti degli alunni, che hanno potuto copiare abbastanza facilemente (non sempre e non tutti chiaramente). Tra pochi giorni, o settimane, tutto questo sarà tuttavia solo un lontano ricordo.

E’ infatti l’università di Torino, che si sta mettendo in moto per rendere ufficiale il già menzionato “Proctoring”, che lascierebbe perplessi non soltanto gli alunni (i quali lamenterebbero l’assenza di privacy) ma anche i professori, titubanti sulla reale efficacia dell’invenzione informatica. Secondo Fulvio Corno, ordinario di Sistemi informativi Aziendali al Politecnico di Torino “I sistemi che fanno capo ad un’intelligenza artificiale, come quelli del Proctoring appunto, sarebbero tarati soltanto per il mondo anglosassone, inviando invece dei werning poco affidabili in Italia”.

Ma cosa è un Werning? Un segnale, che arriva al professore nel momento in cui l’alunno fa dei movimenti sbagliati, non utili al regolare svolgimento della prova. Il “Proctoring” fornisce infatti delle telecamere in grado di controllare chi svolge l’esame, con una particolare attenzione rivolta allo sguardo dell’alunno/universitario. Questo software registra infatti le attività di mouse, di tastiera e di schermo e invia un segnale (werning) al docente per ogni mossa sospetta dell’esaminante.

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