miccichè dybala
Con l’ex vicepresidente rosanero Guglielmo Miccichè, intervenuto oggi a Radio Time durante la trasmissione Time Sport, non si può evitare di parlare dell’inizio della storia Zamparini a Palermo. Un escursus anche nostalgico che chiarisce come arrivò in rosanero l’imprenditore friulano
“E’ Iniziato tutto nel 2002 con Zamparini che era in procinto di acquistare il Genova calcio. Con mio fratello Gaetano, che oggi è il presidente della LegaCalcio. siamo riusciti  a dirottare questo suo interesse verso la nostra città che amiamo tantissimo, non solo da un punto di vista sportivo ma in tutti i sensi. Siamo riusciti un po’ alla volta a convincere Zamparini affinché spostasse il suo interesse dal Genoa al Palermo, lui che aveva appena ceduto il Venezia. Lo abbiamo convinto ad acquistare il Palermo che io sapevo essere in vendita perché ero nel consiglio di amministrazione della vecchia proprietà di Sensi. 
Sensi mi aveva detto che lui aveva intenzione di mollare il Palermo anche per motivi di salute e quindi da questi incontri con Zamparini piano piano sono riuscito a metterli in contatto, farli incontrare due-tre volte ed alla fine chiudere questa passaggio di azioni che è stata sicuramente  la fortuna del Palermo e di noi tifosi palermitani”
 Qual è stata la ciliegina sulla torta, la cosa che ha fatto cambiare idea a Zamparini dal Genoa al Palermo?
“Zamparini ha cambiato idea quando ha capito cos’era Palermo, cos’era la Sicilia, cos’era il tifo palermitano. Cos’era la voglio dei tifosi palermitani di tornare dopo 30 anni in Serie A. Lui ha capito tutto questo, ha  capito questa grande attesa, questa grande passione, questo amore che anche io comunque credo di avergli trasmesso.
Poi piano piano l’ho convinto: anziché acquistare il Genoa, gli ho fatto capire che venire a Palermo per lui sarebbe stato un grande colpo sotto tutti i punti di vista e io gli dissi: “Guarda che se tu vieni a Palermo noi riempiamo lo stadio tutte le domeniche ed effettivamente così fu; senza dimenticare 36 mila abbonati”
A parte l’esodo di Roma o la gara con la Triestina, qual è stato  per lei il momento più emozionante? 
“Il momento più emozionante forse è stato l’inizio di questa avventura, quando mi presentò Foschi, che era il suo direttore sportivo. Lo conobbi in ritiro con la squadra quando andai a trovare la squadra. Incontrai Foschi e tutta la squadra che proveniva dal Venezia con quel travaso incredibile nel mondo del calcio. Io che amo molto questo sport, non avevo mai visto nulla di simile. Sono arrivati tutti questi giocatori col pullman del Venezia nel ritiro del Palermo.  Cioè è una cosa quasi incredibile. Diciamo che lì mi sono reso conto che qualcosa stava nascendo e stava nascendo qualcosa di importante” .  
Quanto è stato emozionante andare per la prima volta in Europa?
“La mia prima partita è stata a Londra con il West Ham;  noi quell’anno, che era il primo di A, con Guidolin, arrivammo sesti  in classifica e quindi abilitati a fare l’Europa League. Col West Ham andammo a  vincere 1-0 con un gol di Caracciolo e per me fu una grandissima avventura e una grandissima emozione. Non solo il Palermo in Europa, ma un Palermo che vince a Londra contro una grande squadra dell’epoca;  ricordiamo che all’epoca nel West Ham giocavano Tevez e Mascherano”
.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui