trasferta

Serie C, i rosa chiamati a cancellare il ko di Foggia.
Partita rebus anche per la grave situazione di emergenza fra gli ospiti, in sette col virus.
Boscaglia non cambia. Confermato il 4-2-3-1, Rauti sarà il trequartista. In difesa si rivede Doda, a centrocampo Palazzi.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola.

Una partita in maschera. Per motivi diversi diciamo: che Palermo sarà? Ma anche che Casertana sarà? Oggi al «Barbera» di fronte due squadre con forti problemi di identità. I rosa sembrano l’abbiano persa strada facendo, frenando di brutto dopo la bella rimonta…
Inizia così l’articolo di Carlo Brandaleone che sottolinea come a Foggia sono emersi limiti tattici e caratteriali a cui Boscaglia per primo e i giocatori dopo, devono dare una risposta, sia ai tifosi che alla società.
Un Palermo che trova una Casertana falcidiata al Covid e dagli infortuni ma non sarà comunque una passeggiata di salute. Il Palermo stesso ha dimostrato come in situazioni di emergenza possono emergere prestazioni vigorose e di orgoglio.
Il Palermo dalle ultime gare ha mostrato dei limiti: una squadra a cui sono mancati equilibrio e solidità in mezzo al campo per gestire la sua vocazione offensiva. Una vocazione che nelle ultime settimane ha fatto la felicità degli avversari, che hanno trovato praterie a disposizione per ripartire in contropiede, scrive Brandaleone che si chiede se questa squadra può interpretare il calcio di Boscaglia.

Il tecnico non cambia modulo ma uomini: Doda sulla destra e Rauti sulla trequarti con Valente e Kanoute accanto a supportare Lucca unica punta. Senza Luperini (preferito Palazzi?) e con Rauti, sembra un Palermo ancora più offensivo di Foggia come a voler significare che Boscaglia non lascia ma raddoppia. A centrocampo Odjer sarà affiancato da Palazzi. Ed è proprio in mezzo al campo che il Palermo deve migliorare, è lì che l’argine rosanero è venuto meno nelle ultime partite ma anche contro la Turris. E fin quando Boscaglia continuerà a considerare centrocampisti giocatori come Kanoute, Floriano o Silipo che in cuor proprio pensano di essere principalmente attaccanti, sarà difficile fare quadrare i conti, scrive Brandaleone che in conclusione di articolo sottolinea come i tre punti di oggi servono anche a confermare o meno una impostazione tattica che finora non ha reso come sperato. Insomma oggi il Palermo non deve vincere per il suo allenatore, mai in discussione, ma per la sua idea di gioco.

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