Palermo – Brunori, vittima del suo stesso talento?
Non sappiamo se e quando Brunori lascerà la casacca rosanero, non sappiamo se quella di domani sarà la sua ultima apparizione al Barbera, in campo o molto più probabilmente in panchina. Quello che sappiamo è che per il capitano rosanero sembra davvero scoccato il gong finale. Non sappiamo quando, se già da domani o durante la sosta o a fine mercato. Meno dubbi abbiamo sul se lascia il Palermo. Le continue voci di mercato, da diverse sponde, (soprattutto Samp) danno la partenza quasi scontata. Ma non sono le voci che indicano un suo possibile addio: sono le scelte tecniche di Inzaghi delle ultime partite. Mai in campo da titolare, mai subentrato dalla panchina nemmeno quando la squadra era sotto di un gol e doveva recuperare, come ad Avellino.
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Un segnale chiaro che Brunori è ormai ai margini del progetto tecnico, con Inzaghi il suo spazio si è ridotto sempre di più fino alla panchina costante senza nemmeno un minuto in campo nelle ultime partite. Non sappiamo se fra i due è nata qualche incomprensione ma a questo punto conta davvero poco. Quello che sappiamo è che Brunori sta vivendo probabilmente il suo peggior momento in maglia rosanero. Anche lo scorso anno, con Dionisi, accadde più o meno la stessa cosa soprattutto fino all’esonero di De Sanctis. Poi le cose si sistemarono, con l’arrivo di Osti.
Insomma un giocatore che ha segnato tanti gol, che è, dopo Miccoli, l’elemento che ha realizzato più reti col Palermo, che da quasi 5 anni è in maglia rosanero, sembra adesso aver esaurito il suo ciclo in maglia rosa. Nella vita e soprattutto nel calcio, spesso le storie non sono destinate a durare per sempre e il ciclo Brunori a Palermo è davvero arrivato al termine. Cose normali nel calcio anche se la sensazione è che Matteo ci abbia messo del suo. Come se fosse vittima del suo stesso indiscutibile talento.
Ragioniamo sulla classifica (anche senza guardarla)
Brunori ha dato tantissimo al Palermo e altrettanto ha preso: arrivato da quasi sconosciuto goleador va via da attaccante famoso e temuto. Un matrimonio perfetto nei primi anni, poi qualcosa si è rotto e non siamo sicuri che Brunori non abbia qualche responsabilità. Senza andare troppo indietro all’era Corini, qualcosa si è rotto dopo la semifinale playoff di Venezia. Quella sera qualcosa si è incrinata e la gestione successiva è stata discutibile. Il ritiro pre campionato con Dionisi, il silenzio (assurdo per un capitano) durante tutta la preparazione col giocatore che sembrava poco sereno e poco allegro. Le continue voci di un suo desiderio di approdare in serie A. Poi il campionato, i dissapori con De Sanctis e Dionisi: esclusioni, panchine e poi il ritorno in campo dopo l’esonero del direttore sportivo.
E ora il rapporto con Inzaghi che nonostante le parole al miele nei suoi confronti, non lo manda più in campo più o meno da Chiavari (dove è cominciato un altro campionato, ammette il tecnico rosanero). Chissà. Nel calcio, qualche piccola bugia si perdona sempre…
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