Palermo, la matematica dice la verità: per la A serve un’impresa
Comunque la si giri, i numeri non fanno sconti. Se il Palermo chiudesse il girone d’andata con due vittorie, arriverebbe a 36 punti in 19 partite, media 1,89 a gara. Una base importante, certo, ma non ancora da promozione diretta “sicura” se confrontata con gli ultimi campionati di Serie B.
Le proiezioni: 72 o 74 punti non bastano (quasi mai)
Con 1,89 punti a partita confermati anche nel girone di ritorno, il Palermo chiuderebbe il campionato a 72 punti. Guardando agli ultimi cinque tornei di B, questa quota avrebbe garantito la promozione diretta solo 2 volte su 5:
- 2020/21: seconda promossa diretta a 69 punti
- 2021/22: seconda a 69
- 2022/23: seconda a 74
- 2023/24: seconda a 73
- 2024/25: seconda a 76
Tradotto: 72 punti ti portano spesso in zona altissima, ma non sempre ti mettono automaticamente sul volo per la Serie A.
Neppure una crescita netta nel ritorno cambierebbe radicalmente il quadro. Se il Palermo riuscisse a tenere una media “da grande”, 2 punti a partita nella seconda metà di stagione, chiuderebbe a 74 punti totali. Basterebbero? Solo in 3 casi su 5 negli ultimi campionati. Ancora: forte, ma non blindato.
La concorrenza corre: l’esempio Monza
C’è poi l’incognita avversari. Se il Monza dovesse vincere le prossime due partite (Modena ed Entella), la proiezione lo porterebbe in zona 80 punti finali: una quota che negli ultimi anni ha significato, di fatto, dominio e promozione diretta senza troppi patemi.
In questo scenario, il Palermo non solo dovrebbe tenere la sua proiezione migliore, ma alzare ulteriormente l’asticella, sperando magari in qualche rallentamento di chi lo precede.
Il presente rosanero: continuità cercasi
Il cammino 2025-26 dei rosanero racconta una squadra in crescita, ma ancora troppo soggetta a scossoni:
- un avvio buono ma non travolgente;
- un autunno con il solito calo, coinciso anche con assenze pesanti (su tutte Gyasi);
- una ripartenza che ha portato punti e consapevolezza, ma a cui si sono alternati pareggi pesanti come quello di Avellino che hanno rallentato le ambizioni.
L’impressione è chiara: questo Palermo ha i mezzi tecnici per restare nelle prime posizioni, ma non ha ancora dimostrato quella ferocia di chi “ammazza” il campionato. E infatti i numeri lo confermano: media alta, sì, ma non ancora da corazzata.
Cosa serve per trasformare la proiezione in promozione
Per arrivare a 74–76 punti (la fascia in cui, storicamente, si decide la promozione diretta) il Palermo dovrà:
- Alzare la media nel ritorno
Non basta replicare l’andata: servirebbe stare stabilmente tra 2 e 2,1 punti a partita, quindi vincere la maggioranza degli scontri diretti e ridurre al minimo pareggi e scivoloni contro le medio-piccole. - Fare il salto mentale
Le ultime stagioni insegnano che il problema non è l’organico, ma la tenuta alla distanza. La squadra di Inzaghi dovrà imparare a gestire i momenti di difficoltà senza crollare, portando a casa punti anche quando la prestazione non è brillante. - Sfruttare il mercato di gennaio
Il ds Osti lavora su poche mosse mirate: sistemare l’attacco se Brunori dovesse partire, inserire almeno un elemento di qualità tra le linee e – se possibile – aggiungere un difensore affidabile (che potrebbe coincidere – si spera – con il rientro di Magnani). Anche un solo colpo azzeccato può spostare un paio di partite e quindi diversi punti a fine anno.
I numeri non illudono, ma indicano la strada
La matematica, appunto, non mente:
- con la media attuale non basta;
- con una media da grande nel ritorno potrebbe bastare, ma non è garantito;
- con una vera impennata e un campionato “da 75–76 punti” il discorso cambia.
Per questo, in conclusione, più che di semplice crescita, nel 2026 si dovrà parlare di impresa: cambiare passo rispetto al passato recente, sfruttare al massimo ogni finestra (di mercato e di calendario) e trasformare le buone sensazioni in una corsa continua.
Perché i conti, alla fine, saranno spietati: la Serie A non si conquista con le proiezioni, ma con quei 3–4 punti in più che fanno la differenza tra sogno e realtà.
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