Palermo, forte con le “altre” ma da verificare con le grandi
Il momento è buono: tre vittorie consecutive (Carrarese, Empoli, Sampdoria), classifica di nuovo interessante e entusiasmo che è tornato a circolare in città. Dentro questo quadro positivo, però, c’è un dato che va tenuto d’occhio: dei 29 punti fin qui raccolti, solo 4 sono arrivati contro le squadre che oggi occupano le prime otto posizioni della Serie B.
I numeri, semplificati, dicono così:
- 3 punti in casa, frutto dei pareggi contro Frosinone, Modena e Venezia;
- 1 punto fuori casa, sul campo del Cesena;
- 10 punti contro squadre attualmente in zona playout (con il Mantova ancora da affrontare);
- 15 punti contro squadre di metà classifica.
Insomma: il Palermo finora è stato molto affidabile contro le “altre”, ma deve ancora dimostrare di essere davvero a livello delle big, come ha mostrato lo 0-3 interno col Monza e, in modo più sottile, i pari casalinghi con Venezia e Modena che hanno lasciato l’amaro in bocca.
Un calendario “sbilanciato” e un Palermo non ancora al massimo
C’è però un aspetto che va sottolineato: quasi tutte le squadre che oggi sono in alto in classifica il Palermo le ha affrontate nella prima parte del girone d’andata. Un calendario “sbilanciato” in cui i big match sono arrivati quando alcuni elementi chiave non erano ancora nelle migliori condizioni.
Pensiamo a Palumbo, che solo adesso sta entrando davvero in condizione, e a Ranocchia, che ha avuto bisogno di tempo per calarsi fino in fondo nel ruolo di regista che Inzaghi ha cucito su di lui. È legittimo chiedersi se un Palermo a pieni ranghi, con i suoi uomini cardine al top, non possa essere più competitivo anche negli scontri diretti con chi oggi condivide i piani alti della classifica.
Tra entusiasmo, mercato e salto di qualità
Questo non è il momento per spegnere l’entusiasmo: il filotto di tre successi ha riaperto il campionato dei rosanero e rimesso il Palermo nel gruppo che può legittimamente guardare ai primi due posti.
Quel dato dei soli 4 punti contro le grandi, più che un’accusa, può diventare una linea guida per i prossimi mesi:
- in campo, dove Inzaghi dovrà alzare ancora l’asticella proprio negli scontri diretti;
- e sul mercato di gennaio, dove la società potrebbe cogliere l’occasione per aggiungere qualità, esperienza o alternative utili a reggere l’urto delle partite “pesanti”.
Per ora il Palermo ha dimostrato di essere forte con le “altre”. Se vorrà davvero giocarsi la promozione diretta, il vero salto sarà diventare forte anche con le grandi.
Anche perché, sembrerebbe che con le “altre” sanno vincerci anche le dirette concorrenti…
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