Quando a Palermo i rigori venivano segnati pure col crociato rotto
Palermo-Sampdoria, match valido per la 16° giornata del campionato di Serie B 2025/2026, non è una sfida come le altre. Quantomeno non lo è nella memoria dei tifosi rosanero, che non possono dimenticare lo scontro diretto che vide coinvolte le due compagini nella stagione 2009/10, quando entrambe si giocavano il quarto posto in classifica, allora valido per la qualificazione ai preliminari di Champions League.
Palermo-Sampdoria: cronaca di un’epica in formato calcistico
Era il 9 maggio 2010, ore 15:00. Lo Stadio “Renzo Barbera” di Palermo era gremito di pubblico. Chi era presente sugli spalti non può dimenticare il colpo d’occhio rosa che ridondava tra i seggiolini. Quel giorno tutti i palermitani hanno seguito la partita, e chi ha potuto era presente tra le tribune della “Favorita”. Nei giorni precedenti la sfida in città non si parlava d’altro che del match: “occhio a Cassano“, “Miccoli è più forte”.
Tutte parole che furono spazzate via dal boato del pubblico una volta cominciato il match. La sfida si dimostrò equilibrata, anche se naturalmente fu il Palermo di Delio Rossi – da buon padrone di casa – a dettare i ritmi della gara. La Sampdoria venne in Sicilia consapevole che anche con un pareggio potevano ritenersi più che soddisfatti.
L’equilibrio spezzato
L’equilibrio venne rotto soltanto nel secondo tempo, quando Mannini entrò in area di rigore e venne abbattuto da Sirigu; calcio di rigore per la Sampdoria. Sul dischetto si presenta Pazzini, che non sbaglia. La squadra ligure è avanti per 0-1 al 54′. Lo stadio è ammutolito, ma non demoralizzato.
La scintilla del Palermo venne accesa al 67′, quando Balzaretti lancia in campo aperto Miccoli, che punta e salta Gastaldello con una delle sue magie: un Sombrero che infiamma il pubblico del Barbera. L’attaccante salentino entra in area di rigore, sta per calibrare il destro per indirizzare il pallone verso la porta difesa da Storari, ma un intervento di Luciano Zauri butta giù fallosamente il capitano rosanero in area di rigore. Il numero 10 del Palermo resta per qualche istante dolorante a terra, ma si rialza perché sa che toccherà a lui battere la massima punizione per riequilibrare le sorti del match. Dal dischetto Miccoli non sbaglia, e il match torna in equilibrio. Ma qualcosa non va, e malgrado i festeggiamenti tutti si accorgono che l’attaccante zoppica vistosamente.
Quando a Palermo i rigori venivano segnati col legamento crociato rotto
Ma c’è qualcosa di più importante in ballo, che un dolore al ginocchio: la possibilità di giocare la Champions League con la maglia del Palermo. Miccoli resta in campo malgrado stenti a reggersi in piedi, e soltanto pochi minuti dopo stava per accadere qualcosa di clamoroso. La Sampdoria perde palla sulla propria trequarti, Miccoli entra in area di rigore, punta l’uomo e tira forte sul primo palo col mancino: soltanto un miracolo di Storari evita il gol.
A quel punto, Miccoli non riesce più a rimanere in campo. Il dolore è troppo forte, le sensazioni sullo stato fisico del calciatore che aleggiano allo stadio sono preoccupanti. Qualche giorno dopo, si avrà la conferma di quanto si era già sospettato: lesione parziale focale del legamento crociato posteriore e lesione distrattiva dell’angolo postero-esterno del ginocchio destro.
Un infortunio che ha indubbiamente condizionato la parte finale della carriera di Miccoli, ma che non l’ha fermato dal segnare un rigore, sfiorando persino una doppietta che sarebbe entrata nella storia del calcio palermitano.
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