Gyasi, il palermitano è tornato: Inzaghi ritrova corsa ed esperienza sulla fascia
Il sorriso immortalato nella clip di ieri della pagina Instagram del Palermo vale quasi più di un bollettino medico: Emmanuel Gyasi è tornato in gruppo. L’esterno offensivo palermitano, fermo da metà ottobre per una lesione muscolare alla gamba destra accusata in allenamento, è tornato ad allenarsi con i compagni a Torretta, svolgendo l’intera seduta.
Per Inzaghi si tratta di un recupero pesantissimo: Gyasi non gioca una partita ufficiale dal 4 ottobre, vittoria 2-1 sul campo dello Spezia in cui aveva disputato 45 minuti prima di doversi fermare. Da allora ha saltato tutte le gare del mini-ciclo autunnale, compresi gli scontri che hanno rallentato la corsa del Palermo dopo l’ottimo avvio di campionato.
Gyasi: una carriera tra sacrifici e riscatto
Nato a Palermo l’11 gennaio 1994, cresciuto tra Italia e Ghana, Gyasi è il classico prodotto della gavetta. Dopo il settore giovanile del Torino, si fa le ossa in Serie C fra Pisa, Mantova, Carrarese, Pistoiese e Südtirol, accumulando chilometri, botte e personalità.
La svolta arriva con lo Spezia: in maglia bianca diventa titolare fisso, protagonista della storica promozione in Serie A del 2020 e delle salvezze successive. Con i liguri mette insieme 185 presenze complessive con 26 gol e 18 assist, un bottino che lo consegna alla storia recente del club.
Nel 2023 passa all’Empoli nello scambio con Bandinelli: in Toscana vive un’annata in chiaroscuro ma comunque sostanziosa a livello di minutaggio, con 37 presenze in Serie A condite da 2 gol e 3 assist.
Quest’estate il cerchio si è chiuso: Gyasi è arrivato al Palermo in prestito dall’Empoli, per rinforzare le corsie esterne di Inzaghi e riportare a casa un palermitano doc nel pieno della maturità calcistica.
Un’assenza che ha pesato sul campionato del Palermo
Il suo stop è coinciso con il momento più complicato della stagione rosanero. Proprio nelle settimane in cui Gyasi è rimasto ai box, il Palermo ha vissuto il suo calo più evidente in campionato, con risultati altalenanti e una squadra spesso meno aggressiva e meno “affamata” sulle seconde palle.
Non a caso, diversi commentatori hanno individuato nell’assenza di Gyasi uno dei fattori del rallentamento: criticato da qualcuno nelle prime uscite, il ghanese–palermitano ha rivelato tutta la sua importanza proprio quando è mancato. La sua forza fisica e la generosità in fase di ripiegamento erano diventate un punto di riferimento nell’economia di un centrocampo che, se non corre a mille, rischia di diventare normale e poco incisivo.
Il ritorno che serviva al Palermo
Ora il rientro in gruppo arriva nel momento giusto: il Palermo è in piena corsa per la promozione ma deve proseguire nell’obiettivo della continuità di risultati che è mancata nelle ultime stagioni.
Avere di nuovo a disposizione un esterno come Gyasi – capace di fare la doppia fase, di dare profondità alla manovra e di portare energia nei momenti sporchi delle partite – significa aggiungere un’arma importante alle rotazioni di Inzaghi.
Il fotogramma del CFA, con il suo sorriso largo, racconta il resto: Gyasi è tornato, il Palermo riabbraccia uno dei migliori acquisti estivi e spera che la sua corsa possa diventare una delle chiavi per trasformare i sogni di Serie A in un obiettivo concreto.
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