Qualità della vita, Palermo rimane tra le peggiori città di Italia: il dato

Qualità della vita, Palermo rimane tra le peggiori città di Italia: il dato

La nuova edizione della classifica sulla qualità della vita realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, consegna a Palermo un quadro ancora una volta complesso. Pur registrando un lieve miglioramento rispetto al 2024, con un avanzamento di una posizione, il capoluogo siciliano rimane stabilmente nelle retrovie: 99° posto su 107 province. Un dato che, più che celebrare un progresso, evidenzia l’entità delle criticità che continuano a condizionare la vita quotidiana dei cittadini.

Qualità della vita, Palermo rimane tra le peggiori città di Italia: il dato

Tra gli indicatori analizzati, quello relativo alla qualità ambientale si conferma uno dei più problematici. Palermo si colloca infatti nelle ultime posizioni, insieme a Catania, a testimonianza di difficoltà strutturali che da anni affliggono la città: gestione dei rifiuti, inquinamento atmosferico, scarsa presenza di aree verdi e un sistema di trasporto pubblico ancora insufficiente a ridurre il traffico privato. Questi elementi, combinati, rendono complesso il percorso verso un modello urbano più sostenibile.

Ad incidere anche i recenti fatti di cronaca nera

Ancora più preoccupante è il capitolo dedicato alla sicurezza, dove Palermo registra un sensibile arretramento: dal 60° posto del 2024 al 73° dell’edizione attuale. Gli episodi di criminalità degli ultimi mesi, che hanno portato all’adozione di misure straordinarie come le “zone rosse”, hanno inciso in modo determinante. Il peggioramento segnala non solo un aumento dei reati, ma anche un clima percepito di insicurezza che penalizza l’immagine della città e il benessere dei suoi abitanti.

Il contrasto con la parte alta della classifica è evidente: Milano si conferma al vertice grazie a servizi efficienti, redditi medi elevati e una solida struttura produttiva; seguono Bolzano e la novità Bologna. Per Palermo, invece, la sfida è ancora aperta. I lievi segnali positivi non bastano: occorrono investimenti mirati, una governance più efficace e una visione di lungo periodo per avviare un autentico percorso di riscatto.

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