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Palermo, arrivano le zone rosse: più controlli e sicurezza in città

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Palermo, arrivano le zone rosse: più controlli e sicurezza in città

A Palermo arrivano ufficialmente le zone rosse per la sicurezza, misura già annunciata nei mesi scorsi e ora divenuta realtà dopo l’incontro tenutosi al Viminale mercoledì 15 ottobre tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il sindaco Roberto Lagalla e il capo della Polizia Vittorio Pisani. L’incontro, definito urgente, è stato convocato a seguito del grave episodio di cronaca che ha scosso la città: l’omicidio di Paolo Taormina, avvenuto nella notte tra l’11 e il 12 ottobre davanti al suo locale di via Spinuzza, nel cuore della movida, a pochi passi dal Teatro Massimo.

Palermo: ecco le zone rosse

L’obiettivo è stato quello di varare un piano straordinario di sicurezza urbana per rafforzare in modo immediato e strutturale il controllo del territorio. Il progetto rientra nella direttiva emanata dal Viminale nel dicembre 2024, con cui Piantedosi aveva invitato i prefetti a individuare aree urbane particolarmente esposte alla criminalità, alle risse, allo spaccio e al degrado, le cosiddette “zone rosse”, per consentire l’allontanamento di soggetti pericolosi o con precedenti penali.

A Palermo le prime tre aree individuate saranno Vucciria, Teatro Massimo e Maqueda-Stazione, dove i controlli saranno intensificati e sarà possibile disporre l’immediato allontanamento dei soggetti ritenuti pericolosi. L’accordo prevede anche un potenziamento delle forze dell’ordine con un incremento progressivo degli organici nei prossimi tre mesi, l’impiego di reparti mobili per la prevenzione dei reati e l’attivazione di posti di blocco nelle zone più critiche. Parallelamente saranno destinati 2,7 milioni di euro per il miglioramento dei sistemi di videosorveglianza e saranno avviate operazioni periodiche di controllo e perquisizione nei quartieri a rischio.

Cosa cambierà

Il piano prevede inoltre il raddoppio degli agenti della polizia municipale in fase di reclutamento e la possibilità di coinvolgere la vigilanza privata per presidiare aree meno sensibili. La Regione Siciliana, come confermato dal presidente Schifani, contribuirà con risorse proprie, investendo anche in tecnologie digitali avanzate per rafforzare il monitoraggio e la prevenzione. La misura, già sperimentata con buoni risultati in città come Firenze, Bologna, Milano e Roma, è parte di una strategia nazionale di contrasto alla criminalità diffusa.

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