Guidolin: “Contento della mia carriera, sono andato in Europa senza allenare una big”
In occasione del suo settantesimo compleanno, l’ex allenatore del Palermo Francesco Guidolin ha rilasciato un’intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Ecco le sue parole.
Le parole di Guidolin
Sui festeggiamenti del suo compleanno: “Lo passerò in famiglia, mi spiace non avere con me i miei nipotini. Da quando mio figlio vive a Londra questa è diventata un po’ la bussola della nostra vita. Avevo preso un appartamento lì con mia moglie anni fa”.
Sul calcio: “Non mi manca, ho chiuso al momento giusto. Anche come opinionista. Con gli amici di Dazn sono stato molto bene, ma poi ho capito che era giunto il momento di dedicarmi ad altre cose. Alla famiglia, oppure, ai miei nipoti. Il calcio lo guardo comunque: i miei figli sono agenti, il maggiore si occupa dei vivai. L’ambiente non mi manca perché lo vivo con mio nipote Gabriel, vedo i suoi allenamenti e mi sembra molto dotato. Ha qualità, un bel sinistro, ma è presto per capire se diventerà professionista. Spero che possa giocare in Premier”.
Sulla sua carriera: “Sono andato otto volte in Europa in carriera senza mai allenare una big. Sono andato tre volte in B per mia scelta e ho sempre ottenuto la promozione. Ho vinto la Coppa Italia col Vicenza: sono molto orgoglioso della mia carriera. Mi sarebbe piaciuto avere un ruolo dirigenziale dell’Udinese, che ho lasciato quando avevo ancora tre anni di contratto: non so quanti lo avrebbero fatto”.
Un nonno fiero della sua carriera e dei suoi nipoti
Sui rimpianti: “A parte essere andato troppo tardi all’estero, non ne ho. Anche se non so se questo possa essere definito un rimpianto”.
Sulla Nazionale: “Fui un’idea del presidente Tavecchio, ci incrociammo a Coverciano. Poi scelsero Conte”.
Sugli allenatori che gli piacciono: “Non mi piace la costruzione dal basso, mi piacciono le squadre che pressano alte. Dico Italiano, ed ovviamente Gasperini. All’estero dico Klopp ed il suo successore al Liverpool Slot. Avrei voluto allenare Xavi o Bernardo Silva“.
Il regalo che vorrebbe: “Sono fortunato, vivo tre giorni di festa consecutivi, quella dei nonni il 2 ottobre, il compleanno il 3 e San Francesco il 4. Ai miei tempi non si andava a scuola, pensavo che un po’ il merito di quella vacanza fosse mio”.
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