Morte Angelo Onorato, i pm smentiscono l’omicidio
Sull’inchiesta della morte dell’imprenditore Angelo Onorato, la Procura della Repubblica ha chiesto l’archiviazione. Secondo infatti il pubblico ministero Clio Di Guardo, il fascicolo aperto con l’ipotesi omicidio va chiuso. Sembra scontato che sia stato escluso il gesto violento da parte di qualcuno. Gli inquirenti della squadra mobile non hanno raccolto elementi che smentiscano l’ipotesi del suicidio.
I pm smentiscono l’omicidio: le indagini
Il 25 maggio dell’anno scorso, l’imprenditore Onorato fu trovato senza vita dentro il Suv posteggiato lungo la traversa adiacente a via Ugo La Malfa. Aveva una fascetta di plastica, di quella usata negli impianti elettrici, stretta attorno al collo.
Gli investigatori della sezione Omicidi della Squadra Mobile, insieme ai tecnici della Scientifica, hanno analizzato luogo, telecamere, tabulati, messaggi e dati dal computer di Onorato.
L’indagine è stata prorogata due volte. Il termine massimo per procedere con gli accertamenti è ormai scaduto. Il marito dell’ex europarlamentare ed ex vicepresidente della Dc Francesca Donato non aveva manifestato segnali di disagio ai suoi cari, che – rappresentati dal legale Vincenzo Lo Re – hanno sempre escluso l’ipotesi di un gesto volontario.
Gli oggetti e i messaggi “sospetti”
In macchina è rimasto tutto, dal portafogli al cellulare. Nessuna impronta che potesse far pensare ad un possibile omicidio. Inoltre, poco prima che morisse aveva rilasciato un messaggio audio per tranquillizzare un amico per una questione personale. La voce dell’imprenditore era tranquilla e serena. Nulla che potesse far pensare ad un uomo prossimo ad un gesto cosi tragico.
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