Roma molotov contro la sede Ultras
Ultrà catanese condannato e licenziato: la Suprema Corte conferma
Un operaio di Catania, appartenente al mondo ultras, era stato condannato a otto mesi per offese e incitamento alla resistenza contro le forze dell’ordine, oltre che per frasi ritenute istigatrici alla violenza. La sentenza, divenuta definitiva, spinse la sua azienda a interrompere il rapporto di lavoro, ritenendo compromessa la sua immagine morale, pur trattandosi di fatti estranei all’attività professionale.
La Corte di Cassazione, come riportato dal Messaggero, ha confermato la legittimità del licenziamento, stabilendo che anche condotte extralavorative possono minare la fiducia del datore di lavoro quando arrecano discredito alla persona del dipendente. I giudici hanno sottolineato come il comportamento dell’uomo avesse incrinato il rapporto fiduciario necessario in ambito lavorativo.
I ricorsi presentati dall’operaio sono stati respinti in ogni grado di giudizio. Tra le contestazioni, la difesa aveva sottolineato il ritardo tra i fatti (2010) e il provvedimento disciplinare, arrivato sei anni dopo. Ma secondo i magistrati, l’azienda aveva legittimamente atteso l’esito del procedimento penale prima di adottare il provvedimento definitivo, a garanzia del lavoratore stesso.
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