Tenere lontani i soliti disfattisti e nemici della contentezza

Palermo – E ora non facciamo i soliti palermitani disfattisti e nemici della contentezza

D’accordo, dalla corazzata Palermo ci si aspetta sempre che vinca ma lo sport non è così scontato come si crede. Sicuramente il pareggio contro il Frosinone avrà deluso la tifoseria sebbene l’applauso a fine gara è confortante. Un pareggio giusto, diciamo la verità perché se i rosanero hanno colpito due pali, gli ospiti hanno spesso messo i brividi alla retroguardia pilotata da Joronen, soprattutto nel primo tempo. Una frazione per uno e pareggio che ci sta. Anche perché Alvini ha imbrigliato bene la squadra di Inzaghi meritandosi gli attestati di stima del tecnico rosanero nella conferenza di pre gara.

Dopo la festa con il Manchester City, il passaggio del turno in Coppa Italia e la vittoria nel debutto con la Reggiana, arriva la prima mezza delusione per il popolo rosanero che ieri, grazie alla Curva Nord, ha offerto uno spettacolo di luci che avrà stupito anche il presidente Mattarella, presente al Barbera per la prima volta, per assistere ad una gara della sua squadra del cuore. Ma il risultato, solo il risultato, non ha fatto tornare a casa col sorriso.

Nello sport ci sono gli avversari, le giornate storte, la sfortuna, gli arbitri: insomma tante componenti che possono determinare il successo o meno. Certo, il tecnico e i suoi durante questa sosta dovranno studiare le contromosse ad un atteggiamento tattico, quello del Frosinone (intensità, pressing, ripartenze e verticalizzazioni) che sarà comune a molte squadre.

Però adesso serve maturità, non buttare a mare l’acqua sporca con tutto il bambino e non far raffreddare quell’entusiasmo che si è creato dall’arrivo di Inzaghi in poi. Insomma ci auguriamo che il solito palermitano disfattista e nemico della contentezza non cominci a borbottare passando dall’euforia alla depressione. Ieri il Palermo, oltre alla bravura degli avversari, è stato anche sfortunato e i due episodi dei legni non hanno girato a favore. Succede, nessuno scandalo; forse in altri tempi una gara del genere la si poteva anche perdere. Perché quando capisci che non la puoi vincere è meglio se non la perdi. Diciamo continuità…

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