Palermo si abboni chi può, ora o mai più. Stop a 17.000

Palermo si abboni chi può, ora o mai più. Stop a 17.000

Diciassettemila. E’ questo il tetto massimo di abbonati che il Palermo ha fissato in vista della chiusura della campagna abbonamenti che si concluderà alle ore 21 di sabato 23 agosto, ovvero in concomitanza con il fischio d’inizio della prima partita della stagione. Come mai è stato imposto questo numero massimo di abbonati? Questa la domanda che si sono fatti in tanti dopo il comunicato diffuso nel pomeriggio dal Palermo.

Palermo si abboni chi può

Due probabilmente le motivazioni. Una prettamente strategica, sul solco di tutte o quasi le grandi società, l’altra assolutamente obbligata dai lavori che nei prossimi mesi/anni interesseranno l’impianto di viale del Fante. Nel primo caso per gestire meglio la domanda e l’offerta, aumentando il valore percepito degli abbonamenti e, potenzialmente, i ricavi da altre fonti, come la vendita di biglietti singoli. Per i tifosi, un numero limitato di abbonamenti può creare un senso di esclusività e appartenenza, oltre a favorire un’atmosfera più intima e coinvolgente allo stadio.

I lavori

Ma il problema vero e più grande probabilmente sarà rappresentato da una serie di lavori che riguarderanno lo stadio a prescindere dalle scadenze di Euro 2032. Nei prossimi mesi, infatti, anche come da prescrizioni messe nero su bianco per l’ottenimento dei vari certificati che permetteranno al Renzo Barbera di restare aperto, verrà dato il via a diversi lavori. Questo potrebbe causare la chiusura per periodi di tempo più o meno lunghi di interi settori dello stadio. Cosa che ovviamente costringerebbe la società rosanero a “riproteggere” su altri settori e posti gli abbonati. Di certo non si andrà mai sotto una capienza totale inferiore appunto a 17.000 posti. Resterà così verosimilmente una quota libera che potrà variare ma che non intaccherà in alcun modo coloro i quali hanno dato fiducia alla società di viale del Fante assicurandosi il proprio posto nella speranza che il prossimo anno questa scelta acquisterà un valore ancora maggiore. Ma per questo la palla, è proprio il caso di dirlo, passa a Brunori e compagni.

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