La festa col City? E’ stato un regalo al Palermo

La festa col City? E’ stato un regalo al Palermo

Dopo che tutte le luci e gli echi della magnifica serata del 9 agosto si sono spente, facciamo una riflessione extra calcio per capire cosa resta della straordinaria amichevole con la squadra di Pep Guardiola. E resta tantissimo. Andiamo con ordine.

Non sappiamo se dobbiamo ringraziare Ferran Soriano o il presidente Al-Mubarak, ma la realtà, supponiamo, è quella che recita il titolo. L’idea di organizzare un’amichevole fra le due squadre del CFG, è stata a dir poco geniale e di un’intelligenza sopraffina. Il Palermo aveva bisogno di farsi voler bene nuovamente dai suoi tifosi ed anche la casa madre, dopo le contestazioni a Gardini e Bigon (oltre Dionisi), doveva dare un segnale forte.

E l’ha dato portando al Barbera una squadra e dei giocatori che fino a qualche anno fa nessuno si sarebbe sognato veder calpestare l’erba di Viale del Fante. Con a capo tutto lo staff del City Group al completo, a testimoniare che si trattava di una cosa seria e non la solita pupiata di immagine (140 persone da Manchester, tra calciatori, staff sportivo e management).

Segnale fortissimo da parte della casa madre a dispetto di quanti ancora borbottano che il club rosanero è solo una costoletta povera della grande famiglia che ha poco interesse per le sorti del Palermo calcio. Beh, speriamo che adesso qualcuno si ricreda perché una serata come quella di sabato scorso è stata uno spot quasi esclusivamente per i rosanero. Si, la casa madre ha fatto questo grande regalo alla città ed ai suoi tifosi: una testimonianza di quanto sia vivo l’interesse per la squadra di Inzaghi e i colori rosanero.

Perché, diciamolo francamente, in fatto di immagine ci ha guadagnato più il Palermo che il Manchester City, che di questi eventi non ha bisogno per accrescere la sua già sconfinata popolarità. Per la squadra di Guardiola disputare un’amichevole col Preston North End o col Blackburn Rovers (serie B inglese vicinissime a Manchester) o col Palermo cambiava poco: invece trasferta, prendere aerei, alberghi, sono stati fatti per il bene del Palermo.

Insomma, come recitano i numeri pubblicati dal club rosanero, per qualche giorno l’obiettivo, riuscitissimo, è stato portare Palermo e il Palermo al centro del mondo. Il Palermo, non il Manchester City che non ne aveva bisogno visto il prestigio conquistato in tanti anni di vittorie.

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