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Stadio Barbera, ex assessore e dirigente condannati per oneri non pagati

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Stadio Barbera, ex assessore e dirigente condannati per oneri non pagati

La Corte dei conti d’appello ha condannato due ex funzionari del Comune di Palermo per il danno erariale causato dai mancati introiti relativi alla gestione dello stadio Renzo Barbera da parte della società calcistica Us Città di Palermo spa, poi fallita. La sentenza, emessa dal collegio presieduto da Vincenzo Lo Presti, prevede un risarcimento complessivo di circa 43.700 euro a carico della dirigente comunale Rosa Vicari (42 mila euro) e dell’ex assessore al Patrimonio Roberto D’Agostino (1.700 euro). Si tratta di una riduzione del 90% rispetto agli addebiti iniziali.

Stadio Barbera, ex assessore e dirigente condannati per oneri non pagati

Il danno erariale complessivo ammonta a circa 700 mila euro, somma che il Comune non ha mai incassato per il canone d’uso dell’impianto sportivo. Secondo quanto accertato, la società sportiva ha utilizzato lo stadio dal 2004 senza pagare il dovuto, sostenendo la compensazione con le spese affrontate per la manutenzione straordinaria.

La ricostruzione

La concessione triennale del 2011, con canone annuo di 315.000 euro, è scaduta nel 2014. In seguito, la società aveva presentato una richiesta di rinnovo e la giunta comunale aveva approvato uno schema per una nuova concessione dal 2014 al 2020, mai ratificato dal consiglio comunale. Il nuovo schema non prevedeva fideiussioni né obblighi aggiuntivi per il concessionario.

Il mancato incasso, segnalato dai revisori dei conti e dal ragioniere generale nell’ottobre 2020, è stato attribuito dalla Corte a responsabilità amministrative e gestionali. La dirigente Paola Di Trapani, anch’essa coinvolta nel procedimento, è stata invece dichiarata non responsabile.

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