Spezia, la priorità è vendere e poi comprare

Spezia, la priorità è vendere e poi comprare

Questo il titolo del Il Secolo XIX, oggi in edicola

L’articolo di Massimo Guerra

In vista dell’apertura del calciomercato estivo, la priorità dello Spezia è chiara: vendere prima di acquistare. Una strategia ormai consolidata in molte società di Serie A, B e C, nata dalla necessità di rispettare i parametri economici imposti dalla FIGC e dalla Co.Vi.So.C., soprattutto l’indice di liquidità. Questo indicatore, introdotto nel 2015, misura il rapporto tra le attività correnti e le passività correnti di un club: per la Serie B, deve essere almeno pari a 0,7 per evitare il blocco del mercato in entrata.

Spezia, prima bisogna cedere

Attualmente, lo Spezia si trova con un passivo di circa 2,5 milioni di euro. Una cifra che impone operazioni in uscita prima di qualsiasi acquisto. I risparmi già previsti sulle uscite ammontano a circa 1,3 milioni, con le partenze di Reca, Bertola, Ferrer e Chichizola. Tuttavia, le entrate stimate dai trasferimenti non bastano a coprire il deficit: i guadagni più rilevanti provengono dagli ingaggi di giocatori come Zurkowski (1,55 milioni), Verde (850 mila), Antonucci (500 mila), Moutinho (465 mila) e Serpe (277 mila).

Il primo acquisto è stato Aurelio

Una voce importante sul passivo è rappresentata anche dai 400 mila euro versati al Palermo per il riscatto di Aurelio, oltre ai 200 mila euro dovuti alla Cremonese e ai 20 mila per Chichizola. Il direttore sportivo Stefano Melissano è chiamato a un compito delicato: trovare equilibrio tra conti e competitività, con una strategia che punta alla sostenibilità nel lungo periodo.

La sfida, quindi, non è solo tecnica ma anche economica: ridurre il disavanzo con cessioni mirate e reinvestire in modo oculato, senza compromettere gli obiettivi sportivi. Una missione complessa, ma essenziale per garantire un futuro stabile al club ligure.

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