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Filippo Inzaghi: idee tattiche, approccio e gestione del gruppo

Serie B Inzaghi

Filippo Inzaghi: idee tattiche, approccio e gestione del gruppo 

Il nome di Pippo Inzaghi è ormai al centro delle voci per la panchina del Palermo per la stagione 2025/2026. Ma che tipo di allenatore è davvero SuperPippo? Per capirlo meglio abbiamo intervistato il giornalista Lorenzo Vero, de La Nazione, che ha seguito da vicino l’esperienza vincente di Inzaghi a Pisa.

Le idee tattiche

Lorenzo, che tipo di modulo ha utilizzato Inzaghi a Pisa?

«Inzaghi ha scelto sempre il 3-4-1-2. Sin dal ritiro ha valutato i giocatori e ha deciso per la difesa a tre. È stato il modulo dall’inizio alla fine della stagione, salvo rare eccezioni a gara in corso.»

È un tecnico che si adatta ai giocatori oppure è legato a schemi fissi?

«Si adatta molto. Guarda il materiale che ha a disposizione, più che il curriculum. Alcuni giocatori, come Piccinini, sono passati da possibili partenti a titolari dopo pochi allenamenti. Inzaghi cerca sempre di valorizzare le caratteristiche dei suoi uomini.»

Preferisce mettere i giocatori nel ruolo naturale o forzarli in altri compiti?

«Li mette dove rendono meglio. Non ama schemi troppo rigidi, vuole che i giocatori si esprimano al massimo. Ad esempio, Tramoni aveva libertà di svariare, mentre altri come Moreo erano più legati a compiti tattici.»

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Spogliatoio e approccio

Com’è la sua gestione dello spogliatoio?

«Molto d’impatto diciamo così. Inzaghi è un leader carismatico, quasi un fratello maggiore per il gruppo. Ha costruito un ambiente coeso e positivo, e la sua impronta si è vista anche in campo.»

È un allenatore propositivo o conservativo?

«Aggressivo. Predilige l’attacco. Il suo Pisa giocava con baricentro basso ma puntava sulla transizione rapida e sulla fisicità. La costruzione dal basso non faceva parte del suo gioco.»

Esteticamente il suo calcio è spettacolare?

«Non è un calcio “champagne”, ma è efficace. Punta più sulla concretezza che sul fraseggio elegante.»

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I punti di debolezza

Quali sono i difetti principali che hai notato?

«Qualche difficoltà nella gestione del possesso e nelle sostituzioni. A volte, sul vantaggio, tende a fare cambi conservativi che possono abbassare troppo il baricentro. È successo ad esempio contro il Cesena.»

È vero che le sue squadre calano fisicamente nel finale di stagione?

«No, nel caso del Pisa non è stato così. La squadra ha mantenuto una buona condizione fino all’ultima giornata e ha battuto squadre forti come la Cremonese. Inzaghi lavora bene anche sull’aspetto atletico.»

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