Palermo, la bilancia del giorno dopo

Palermo, la bilancia del giorno dopo

Il Palermo rallenta nuovamente al “Renzo Barbera” contro un Mantova in cerca di punti salvezza. Dopo le due sconfitte contro Reggiana e Pisa e la delusione di La Spezia, i rosanero non vanno oltre il 2-2 in una partita confusa e deludente.

LA PARTITA

Alessio Dionisi ha optato per un 3-5-2, schierando Audero tra i pali, una difesa composta da Baniya, Magnani e Ceccaroni, centrocampo con Diakité, Verre, Blin, Ranocchia e Lund, e in attacco la coppia Brunori-Pohjanpalo. Il Mantova, guidato da Davide Possanzini, ha risposto con un modulo speculare, affidandosi in avanti a Mensah in coppia con l’ex di turno Mancuso.

PRIMO TEMPO
La partita, caratterizzata da un avvio incerto e spezzettato da continue interruzioni di gioco, trova al minute ventisei una svolta inaspettata. In mezzo al grigiore generale, un anticipo a centrocampo da parte di Magnani, viene lavorato velocemente da Verre e Ranocchia. La triangolazione coinvolge anche Pohjanpalo che di tacco serve il numero 26. Verre si gira e lascia partire un destro improvviso che finisce vicino l’incrocio alla spalle dell’incolpevole Festa. Non succede molto altro, il Palermo controlla con ordine fino all’intervallo senza che Audero venga  chiamato ad interventi di rilievo.

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SECONDO TEMPO
Nella ripresa, il Mantova ha mostrato un altro volto. Dopo appena 30 secondi, Mensah ha subito siglato il pari, approfittando di un calo di concentrazione della retroguardia rosanero. Dieci minuti più tardi, i virgiliani trovano il vantaggio. Su un angolo dalla sinistra ben battuto da Burrai, Brignani vince il duello con Baniya e insacca con un colpo di testa sul secondo palo.

La reazione del Palermo passa da Pohjanpalo che centra il palo con un colpo di testa su un cross di Ranocchia. Il finlandese trova la prima rete in maglia rosa al minuto 68 quando trasforma un rigore conquistato da Le Douaron. Dopo appena un minuto la partita cambia ancora. Una manata di Ceccaroni verso un avversario, nel tentativo di battere velocemente una rimessa laterale viene interpretata dal direttore di gara come un gesto violento, facendo scattare un’automatica espulsione. La partita di fatto finisce qui, tra i fischi dei tifosi per l’ennesima prova grigia.

PRO
Il peso di Pohjanpalo.  Oltre alle tante sponde di pregievole fattura, tra cui l’assist per il gran gol di Verre, il finlandese è l’unico a rendersi pericoloso dalle parti di Festa, prima  con una conclusione da fuori, poi con il palo colpito di testa e infine con la trasformazione del rigore. Non a caso una volta uscito il Palermo non riesce più  ad impensierire la difesa del Mantova. Non male come prima al Barbera

CONTRO
Il calo di concentrazione ad inizio dei tempi e la mancanza di cattiveria che dovrebbe avere una squadra costruita per ben altra classifica, sono ormai problemi radicati che ci si porta dietro da inizio stagione.

L’ulteriore consapevolezza di avere una rosa piena di abbondanze e lacune. Se da una parte Dionisi può lasciare in panchina Segre e Gomes per la forte concorrenza in mezzo al campo di Blin, Ranocchia e Verre, è altrettanto vero il contrario. Lund e Diakite giocano in mancanza di alternative. Pierozzi, arrivato per essere il titolare sulla fascia destra, non trova continuità. Stesso discorso per i centrali di difesa. Tra infortune e squalifiche è difficile continuare a giocare a tre dietro.

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Lo scollamento , forse ormai insanabile, tra Dionisi e la piazza. Il tecnico toscano, bersagliato dai fischi sin dalla lettura delle formazioni, appare in palese difficoltà. Il cambio di sistema di gioco non ha portato i risultati sperati e anche dal punto di vista caratteriale la squadra sembra non assorbire più nulla dal proprio allenatore.

Questo pareggio lascia il Palermo al nono posto in classifica con 32 punti fuori al momento dalla zona play off. Fisiologico se consideriamo che nelle ultime undici partite il Palermo corre ad una media da play out

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