palermo sequestro conservativo

Il socio in rotta con il cda dice di avere incontrato il presidente onorario del Venezia su mandato di Mirri che invece rivela una manifestazione d’interesse per il club da parte dell’avvocato Usa. Il 9 seduta del Consiglio.
L’ex vice presidente ha trasferito le quote che deteneva a titolo personale alla sua società Italplaza Sports.

Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola

Altro che spazio per una riappacificazione fra i soci del Palermo, dopo la crisi scoppiata in consiglio di amministrazione con le dimissioni del vicepresidente Tony Di Piazza.
Inizia così l’articolo di Valerio Tripi che descrive il clima tutt’altro che sereno fra i soci del club rosanero e ci informa di una operazione di trasferiento quote che l’ex vice presidente ha fatto nel mese di febbraio. Di Piazza, prima proprietario a titolo personale del 40% delle quote, le ha trasferite ad una sua società, la Italplaza Sports Llc, nata in Florida il 15 gennaio. Nulla di strano, scrive Tripi, se non fosse per la collocazione temporale della transazione rispetto a quanto emerge in questi giorni e soprattutto per le voci sui rapporti fra Di Piazza e il presidente onorario del Venezia Joe Tacopina.
Il riferimento è alla nascita della nuova società di Di Piazza (15 gennaio) che il 3 febbraio(davanti al notaio Francesca Luciano) diventa proprietaria del 40% delle azioni del club rosanero. Proprio il giorno dopo la visita di Di Piazza a Palermo in ocasione della gara contro il Messina a cui avrebbe dovuto assistere lo stesso Tacopina su invito di Di Piazza.
Invito poi ritirato per ragioni di opportunità dopo pressioni che sarebbero arrivate dalla famiglia Mirri allo stesso Di Piazza, scrive Tripi.

Di Piazza ha smentito di avere rapporti con Tacopina ma entrambi ammettono di aver avuto in passato degli incontri per parlare del Palermo, così come dopo l’ultimo CdA, quando vennero presentate le dimissioni. Anche il tema Tacopina è motivo di contrasto con la famiglia Mirri: da una parte Di Piazza sostiene che ha incontrato Tacopina su richiesta di Mirri; l’attuale presidente invece sostiene che sia stato lo stesso Tacopina, attraverso il suo legale Cambareri dello studio “Tonucci & Partners”, a recapitare una manifestazione di interesse per il Palermo (il 22 gennaio). La risposta di Mirri fu un secco no al coinvolgimento di Tacopina nel Palermo.

Il comportamento di Di Piazza non sembra proprio quello di un socio finanziatore di minoranza che per statuto non ha deleghe operative all’interno del club. Un cambio di rotta nei comportamenti che risale al dopo crisi di gennaio, quando l’ex vicepresidente ha deciso di contare di più all’interno del Palermo, scrive Tripi in conclusione di articolo sottolineando come appena un anno fa lo stesso Di Piazza sosteneva di voler correre da solo per acquistare il Palermo.
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